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Gestire un’attività non è semplice, soprattutto quando si tratta di adempiere ad obblighi amministrativi. Infatti, non solo la burocrazia aziendale può rivelarsi a dir poco complessa e prolissa, ma essa può anche dimostrarsi insidiosa. È facile, infatti, che, se i suoi meccanismi non vengono compresi adeguatamente, essa porti l’azienda a sostenere spese accessorie e superflue.
Ecco perché la comprensione e, di conseguenza, la scelta del giusto regime contabile possono rivelarsi step decisivi per un’adeguata gestione aziendale. In questo articolo vi forniremo le nozioni necessarie per orientarvi nell’ambito dei regimi contabili, in modo che possiate scegliere correttamente quello adatto alla vostra attività! Pronti? Via!
I regimi contabili, anche detti regimi fiscali, corrispondono all’insieme di regole e istruzioni che ogni azienda è tenuta a rispettare per il giusto management della propria contabilità.
In senso lato, essi possono anche fare riferimento alla documentazione rilevante ai fini fiscali, ovvero ai documenti relativi alle transazioni economiche aziendali, come bilanci e dichiarazioni dei redditi.
Riassumendo, i regimi contabili rappresentano l’insieme di:
1. Documenti obbligatori,
2. Formalità da osservare
perché l’azienda sia conforme al fisco e in linea con il Codice Civile.
In fin dei conti, i regimi contabili documentano l’utilizzo delle risorse finanziarie di una qualsiasi attività e, quindi, forniscono un indice del suo sviluppo.
La portata e il contenuto dei regimi contabili sono regolati da specifiche normative e dipendono dalla natura giuridica del contribuente.
Per ogni soggetto che eserciti un qualsiasi tipo di attività economica sussiste l’obbligo di attenersi ad un regime contabile. Nel concreto ciò significa che ogni azienda deve adottare un regime contabile al fine di registrare tutte le operazioni amministrative, economiche e finanziarie della sua attività.
Ogni spostamento di capitale o qualsiasi transazione di denaro che determini entrate o uscite per l’azienda deve essere, quindi, dichiarata secondo determinate regole contenute nei regimi contabili.
I vari regimi fiscali propongono regole da seguire e documenti da redigere differenti.
La scelta di un particolare regime contabile è legata alla natura giuridica del contribuente e alle dimensioni della sua attività. Ciò significa che, a seconda della tipologia dell’azienda e dell’ammontare del suo fatturato, sarà adeguato scegliere un determinato regime fiscale.
Una volta chiarificata la necessità di introdurre un regime aziendale nella propria azienda, occorre specificare quali sono i regimi fiscali utilizzabili nel 2021.
Attualmente i regimi contabili vigenti stabiliti per legge sono tre:
1. Regime contabile forfettario o agevolato;
2. Regime contabile semplificato;
3. Regime contabile ordinario.
Attenzione! Con l’entrata in vigore del regime contabile forfettario nel 2015, sono stati abrogati tutti i regimi agevolati attivi precedentemente, ovvero:
1. Il regime delle nuove iniziative produttive;
2. Il regime dei minimi;
3. Il regime per gli “ex minimi”.
In poche parole, il regime forfettario è, dal 2015, l’unico regime agevolato applicabile.
Ogni imprenditore deve scegliere il regime fiscale adeguato al proprio tipo di attività. In particolare, si riconoscono le seguenti categorie di soggetti economici:
- Imprese individuali,
- Professionisti,
- Società.
Per poter adottare un determinato regime contabile, l’attività economica di riferimento deve soddisfare determinati prerequisiti, che differiscono in base al regime preso in considerazione.
Diamo un rapido sguardo ai parametri caratteristici di ogni regime.
Possono accedere al regime contabile forfettario tutte le aziende che soddisfino le seguenti caratteristiche:
Il regime contabile forfettario si dimostra adatto a rispondere alle esigenze delle imprese e dei professionisti di dimensioni minori.
I contribuenti in regime forfettario devono impegnarsi al rispetto dei seguenti obblighi:
Le aziende che applicano un regime forfettario godono di numerose agevolazioni fiscali e contabili. In particolare, i contribuenti sono esonerati:
Il regime forfettario non impone il pagamento delle imposte che normalmente si richiedono agli imprenditori come l’Irpef, l’Irap e le varie imposte addizionali comunali e regionali.
Infatti, le aziende che adottano il regime forfettario dovranno pagare un’unica tassa, detta imposta sostitutiva. Questa corrisponde al 15% del loro reddito imponibile, ma può essere ridotta al 5% per i primi cinque anni di attività.
Per poter adottare il regime contabile semplificato, i contribuenti devono garantire che, nell’anno precedente a quello di applicazione, hanno percepito:
Attenzione! Nel caso in cui l’attività sia stata iniziata nel corso dello stesso anno, i ricavi da considerare sono quelli ottenuti nell’arco dello stesso.
Nel caso in cui un’impresa operi trasversalmente sia nell’ambito dei servizi, che in altre attività, bisognerà fare riferimento ai ricavi relativi all’attività prevalente. Tuttavia, in assenza di una chiara annotazione dei ricavi, vengono generalmente prese in considerazione le attività altre diverse dai servizi.
Possono accedere al regime semplificato le imprese individuali e le società di persone che soddisfano i prerequisiti.
Attenzione! Per i contribuenti esercenti un’attività artistica, il regime semplificato risulta la soluzione naturale, indipendentemente dai compensi relativi alla loro professione. Tuttavia, in questo caso, è lecito anche il ricorso al regime di contabilità ordinaria.
I contribuenti in regime semplificato sono tenuti a tenere:
Attenzione! Non è più obbligatoria la bollatura dei registri Iva e dei beni ammortizzabili. Permane l’obbligo di numerazione progressiva.
Il regime contabile semplificato prevede alcuni esoneri per gli utilizzatori, quali:
Le imposte legate al regime contabile semplificato sono le seguenti:
Regime semplificato per cassa
Il regime semplificato viene detto anche “per cassa”. Questa attribuzione fa riferimento alla modalità di determinazione del reddito imponibile.
Il principio “per cassa”, infatti, presuppone un calcolo del reddito in base a compensi incassati e spese sostenute durante l’esercizio della professione. In poche parole, vengono presi in considerazione gli importi effettivamente incassati e spesi durante l’anno di imputazione.
Il regime contabile ordinario è un sistema relativamente complesso. Esso, infatti, è volto al monitoraggio della consistenza patrimoniale e delle sue variazioni, così come di ogni movimentazione finanziaria ed economica dell’azienda.
Questo è il motivo per cui è consigliabile, qualora si decida di adottare questo regime fiscale nella propria azienda, ricorrere al supporto di un commercialista.
Non esistono particolari requisiti per accedere ad un regime contabile ordinario.
Il regime contabile ordinario è adottabile da qualsiasi imprenditore desideri usufruirne.
Tuttavia, sussiste l’obbligo per i soggetti Ires di ricorrere a questo tipo di regime di contabilità. Infatti, ai sensi dell’articolo 13, comma 1 del DPR n. 600/1973 esso risulta essere l’unico regime applicabile a questo tipo di società.
Dunque, il regime contabile ordinario risulta particolarmente idoneo per le seguenti tipologie di imprese:
I contribuenti in regime ordinario sono tenuti dalla normativa civilistica e fiscale a predisporre la seguente documentazione e a conservarla:
Nella contabilità ordinata sussiste anche l’obbligo di conservare tutti i conti dell’impresa e di redarre il bilancio, ovvero il documento ufficiale in cui si dichiara la situazione economica e patrimoniale dell’impresa.
I contribuenti in regime ordinario godranno delle seguenti agevolazioni:
Nel regime contabile ordinario, la tassazione avviene:
Alcune tipologie di contribuenti, imprese o di società hanno l’obbligo di adottare determinati regimi contabili. Tuttavia, esclusi questi casi, non esistono parametri per determinare l’adeguatezza in assoluto di un regime contabile per una data azienda.
Infatti, ogni impresa è un universo a sé stante, con caratteristiche e obbiettivi differenti. Prima di scegliere un regime contabile, dunque, è necessario prendere in considerazione i seguenti fattori:
Conoscere i regimi contabili ed essere in grado di scegliere il migliore tra questi è fondamentale.
Infatti, optare per il giusto regime contabile, ovvero quello che rifletta le caratteristiche costitutive dell’azienda, costituisce un vantaggio non indifferente per l’imprenditore. Esso consente, infatti, di raggiungere un grado di conoscenza approfondito del business, dei suoi punti di forza, così come dei suoi punti deboli.
Una volta acquisita la giusta panoramica dell’azienda e svelate le sue forze e le sue debolezze, sarà possibile imbastire una strategia di ottimizzazione della gestione aziendale. Quest’ultima potrà, in ultima analisi, fare la differenza nello sviluppo del business.
Il sistema dei regimi contabili, quindi, non è da considerarsi come una semplice imposizione legislativa a cui bisogna sottostare. Esso va, piuttosto, sfruttato come mezzo di monitoraggio dell’andamento dei risultati della propria gestione aziendale e, quindi, come spunto di miglioramento.