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Cos’è il regime forfettario? Cosa comporta l’adozione di questo regime contabile? Quante tasse bisogna pagare? Ma soprattutto: chi vi può aderire? Quali sono i requisiti necessari per potervi accedere?
Se queste domande ti frullano per la testa e non sai come darti una risposta, seguici nella lettura di questo articolo. In esso troverai tutte le informazioni necessarie per capire il regime forfettario, per conoscere quali sono i requisiti necessari per potervi aderire, i vincoli e le potenzialità.
Partiamo dal principio: cos’è il regime forfettario?
Il regime forfettario è un regime contabile, o fiscale, ovvero un sistema normativo volto a regolare la tenuta della contabilità di una determinata impresa.
Il regime forfettario è solo una delle forme che può assumere il regime contabile di un’impresa, che può scegliere, in base alle proprie caratteristiche costitutive e di reddito, tra le seguenti tipologie:
Attenersi ad un regime fiscale è una pratica obbligatoria per ogni imprenditore. Infatti, solo adottando un regime fiscale e svolgendo regolarmente le pratiche contabili previste da quest’ultimo, un’impresa risulta in regola con il fisco. La sua perentorietà è stabilita dal Codice Civile.
La costituzione del regime forfettario 2021 si basa sulle modifiche proposte dalla legge di bilancio del 2020. Quest’ultima ha introdotto alcuni cambiamenti sostanziali riguardo alle clausole di accesso ed esclusione al regime forfettario.
Ad esempio, la legge di bilancio del 2020 ha previsto l’abrogazione del requisito di accesso corrispondente alla clausola del limite del costo complessivo lordo dei beni strumentali. Valore che, fino al primo gennaio 2020, non doveva superare i 20.000 euro.
In più, con la legge di bilancio del 2020, è stato introdotto un sistema di incentivi per valorizzare l’uso della fatturazione elettronica.
Chi può beneficiare del regime forfettario?
Possono beneficiare del regime fiscale forfettario in via esclusiva o prevalente le persone fisiche esercenti attività d’impresa, arti o professioni. Si tratta perlopiù di imprese e professionisti di minori dimensioni.
Anche imprese all’inizio dell’attività possono ricorrere ad un tipo di regime forfettario. Esse dovranno, in principio, riportare nella propria dichiarazione ai fini Iva la propria aspettativa di adempimento ai requisiti necessari.
Infatti, l’accesso al regime forfettario è regolato da determinate clausole che determinano l’adeguatezza dei soggetti alla sua applicazione.
Tuttavia, per poter adottare un regime contabile forfettario, esistono dei requisiti di cui bisogna necessariamente essere in possesso. Questi sono:
☝ In caso di esercizio di più attività, aventi codici Ateco differenti, contemporaneamente, bisogna considerare la somma dei ricavi e dei compensi ottenuti da tutte le diverse attività.
Esistono anche delle clausole che determinano l’esclusione dalla possibilità di accedere ad un tipo di regime forfettario. Esse riguardano i seguenti soggetti:
O che controllino:
Società a responsabilità limitata
☝ Un’eccezione è costituita dai soggetti che iniziano una nuova attività dopo aver svolto un periodo di pratica obbligatoria al fine dell’esercizio professionale.
Con la legge di bilancio del 2020 è stata aggiunta una nuova clausola di esclusione, che fa riferimento a:
☝ La verifica risulta irrilevante qualora il rapporto di lavoro sia cessato.
Come già accennato, il regime forfettario è un regime fiscale agevolato. Nella pratica, questo significa che prevede alcuni vantaggi per le aziende che lo applicano.
Infatti, le imprese che aderiscono al regime forfettario godono di alcune agevolazioni fiscali non indifferenti. Queste riguardano l’esonero dei soggetti interessati da:
Le aziende in regime forfettario sono tenute, tuttavia, ad adempiere ai seguenti obblighi:
☝ Il regime forfettario perde di validità di applicazione a partire dall’anno successivo rispetto a quello in cui è venuto meno anche uno solo dei requisiti necessari o si è presentata anche una sola causa di esclusione.
Quali tasse bisogna pagare se si adotta un regime contabile forfettario?
L’adozione del regime forfettario comporta l’obbligo di pagamento di un’unica tassa, chiamata imposta sostitutiva. In particolare, questa corrisponde al 15% del reddito imponibile dell’azienda.
È noto che il reddito imponibile consiste in quella parte del reddito totale su cui vengono pagate le tasse. Esso si ottiene mediante la seguente equazione:
Reddito imponibile = reddito complessivo – deduzioni e detrazioni
Il procedimento per il calcolo delle tasse da pagare in caso di adozione del regime forfettario è il seguente:
L’imposta sostitutiva è l’unica tassa da pagare in caso di regime forfettario. Infatti, questo regime fiscale non prevede il pagamento di altre imposte. Le aziende in regime forfettario, infatti, sono esenti dal pagamento di tasse quali: l’Irap (in caso di redditi superiori alla soglia di esenzione Irap, di 9.500 euro), l’Irpef, o le varie imposte regionali e comunali.
L’esenzione dal pagamento dell’Irpef può, però, essere considerata, da un certo punto di vista, uno svantaggio. Le aziende in regime forfettario non potranno, infatti, beneficiare delle detrazioni di imposta Irpef.
Il regime forfettario, essendo un regime agevolato, è conveniente per le aziende che vi possono aderire. In particolare, esso risulta particolarmente vantaggioso per le aziende appena avviate.
Infatti, per i primi cinque anni di attività, l’imposta sostitutiva è ridotta al 5%, se: