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Se barcamenarsi tra le diverse scritture contabili non è facile, svolgere adeguatamente tutti gli step previsti per ogni esercizio è quasi impossibile... se non si è in possesso di linee guida adeguate.
Ti stai chiedendo cosa sono le scritture di rettifica , che informazioni contengono e a cosa servono? Troverai informazioni dettagliate su questo articolo.
Le scritture di rettifica fanno parte delle scritture di assestamento , ovvero delle scritture che vengono eseguite in seguito alle valutazioni di bilancio, appena prima della chiusura dell’esercizio. Sono scritture essenziali per la redazione del bilancio in quanto consentono di stabilire il vero esercizio di competenza di ciascun costo e ricavo.
Abbiamo fatto accenno alle scritture di assestamento. Con questa denominazione si intende indicare un insieme di scritture, quali:
Le scritture di rettifica esprimono dei valori di conto che si sono manifestati finanziariamente durante un esercizio, ma che non si sono effettivamente realizzati e che quindi risultato di competenza nell’esercizio successivo . In altre parole, le scritture di rettifica corrispondono ad un insieme di informazioni riguardo a costi che dovranno essere rinviate ad un esercizio successivo.
Esse sono un’applicazione del principio di competenza economica, ovvero uno dei principi cardine nella guida alla redazione del bilancio d’esercizio. Esso è espresso dall’articolo 2423-bis del Codice Civile. Quest’ultimo decreta che i costi e i ricavi devono essere contabilizzati secondo la quota maturata indipendentemente dal fatto che abbiano avuto una manifestazione finanziaria o meno.
Le scritture di rettifica contengono informazioni su:
Con rimanenze , o rimanenze di magazzino , si fa riferimento ai costi d’esercizio rinviati a un futuro esercizio . Esse possono essere considerate come costi sospesi che saranno presi in considerazione nel risultato finale dell’esercizio solo una volta che i beni saranno ceduti.
Le rimanenze possono essere di: materie prime, prodotti finiti, merci e possono essere costituite da due categorie di beni :
Le rimanenze, poi, possono riguardare: costi di acquisizione e di gestione delle merci, degli imballaggi e degli altri materiali di consumo.
Per operare le rettifiche delle rimanenze, è necessario operare operazioni di:
I risconti sono definibili come le quote di costo o di ricavo non ancora maturate , ma già manifestate finanziariamente entro il termine dell’esercizio. I risconti si suddividono in:
Se un’immobilizzazione risulta essere durevolmente di valore inferiore rispetto al suo valore netto contabile, bisogna registrarla nuovamente a tale minor valore. Questa operazione consiste in una svalutazione dell’immobilizzazione .
In caso di venuta meno delle ragioni della svalutazione, è possibile stornare la svalutazione, ripristinando così il valore originale (precedente) dell’immobilizzazione ( rivalutazione delle immobilizzazioni ).
Le scritture di rettifica hanno lo scopo di rinviare componenti di reddito agli esercizi successivi . Tramite questo procedimento contabile, infatti, componenti di reddito già rilevate finanziariamente, ma non di competenza dell’esercizio appena chiuso, vengono slittate ad uno dei registri successivi.
In definitiva, le scritture di rettifica creano un collegamento contabile fra più esercizi , mantenendo il processo di contabilità al tempo stesso fluido e affidabile.
La strutturazione e il significato delle scritture di rettifica possono apparire, forse, concetti abbastanza complessi, seppure di grande interesse, se non si opera una giusta contestualizzazione.
Di seguito proponiamo, in sintesi, il ciclo della contabilità e del bilancio , suddiviso nelle varie tappe che lo compongono. In questo modo, sarà possibile identificare il posizionamento in esso delle scritture contabili e, di conseguenza, chiarificarne la ragion d’essere.