Libro mastro: come tenersi al passo coi propri conti

Libro mastro: come tenersi al passo coi propri conti

Da Virginia Fabris
Aggiornato il 27 aprile 2021, pubblicato il marzo 2021

Libro Mastro: un nome dal sapore arcaico che, però, non fa riferimento a nessuna epoca lontana, né a qualche misterioso mondo magico.

Al contrario, il libro mastro è uno strumento utilizzato quotidianamente nelle scritture contabili. Nessun riferimento, dunque, a incantesimi trascritti in massicci manoscritti. Le uniche informazioni contenute nel libro mastro sono i dati relativi alle variazioni economico-finanziarie dell’azienda. Ma addentriamoci un po’ più nei particolari.

Cos’è il libro mastro?

Il libro mastro è un registro contabile, ovvero uno dei documenti principali della gestione contabile. Fa parte delle scritture contabili fondamentali e ha come oggetti il reddito e il patrimonio dell’azienda.

In particolare, il libro mastro contiene l’insieme dei conti economici e finanziari accesi o movimentati dall’azienda durante un dato esercizio. Questi sono riportati distintamente, nel senso in sezioni a sé stanti, una per ogni conto. Nella pratica, ad ogni conto economico corrisponde un conto finanziario.

Conto economico e conto finanziario: cosa sono?

Abbiamo parlato di conti economici e conti finanziari. Ma di che cosa si tratta?

I conti sono generalmente schemi in cui vanno inseriti i dati delle scritture contabili. Essi possono essere di due tipi:

  1. Conti economici (C.E.), ovvero conti che registrano le variazioni economiche. Queste possono equivalere a: ricavi, costi, cioè oggetti di reddito, oppure patrimonio netto, ovvero oggetti di capitale (capitale sociale, utili d’esercizio, riserve, perdite in sospeso). I conti economici possono essere: semplici, quando contengono oggetti singoli, o complessi se contengono oggetti molteplici.
  2. Conti finanziari (C.F.), ovvero i conti che registrano le variazioni finanziarie. Queste corrispondono a: entrate o uscite di liquidità (conti certi, cioè che danno luogo ad un’immediata mobilizzazione di denaro), crediti e debiti (conti assimilati, in cui non ha luogo un’immediata mobilizzazione di denaro), fondi, oneri e rischi (conti presunti, che contengono oggetti che non è detto avranno luogo in futuro). A differenza dei conti economici, i conti finanziari possono essere solo semplici.

A cosa serve il libro mastro?

Il libro mastro serve ad effettuare la registrazione contabile delle variazioni economico-finanziarie di un’azienda durante un esercizio. Queste sono, in altre parole, le transazioni aziendali.

Dunque, il libro mastro fornisce un’immagine subitanea del saldo e dei differenti elementi contabili di un’azienda e, in questo modo, permette di riflettere sulle operazioni aziendali intraprese durante l’esercizio in modo mirato.

Variazioni economico-finanziarie

Abbiamo detto che il libro mastro registra i dati contenuti nei conti che fanno riferimento alle variazioni economico-finanziarie dell’azienda.

Per essere precisi, queste equivalgono a:

  • Variazioni economiche positive, formate dall’insieme di ricavi, capitale sociale e utili d’esercizio;
  • Variazioni economiche negative formate dall’insieme di costi e perdite in sospeso;
  • Variazioni finanziarie positive, anche note come attività, formate dall’insieme di entrate e crediti;
  • Variazioni finanziarie negative, anche note come passività, formate dall’insieme di uscite, debiti, fondi, oneri e rischi.

Quando è obbligatorio?

Il libro mastro non è sempre obbligatorio. Secondo il Codice Civile (articolo 2214), il libro mastro risulta obbligatorio se la natura e le dimensioni dell’impresa lo richiedono. Infatti, esso non si applica, di norma, ai piccoli imprenditori.

Le norme fiscali (DPR 600/1973, articolo 14), invece, lo impongono a tutte le aziende in contabilità ordinaria. Quindi, il libro mastro sarà sicuramente applicato a:

  • Società di capitali;
  • Imprese individuali e società di persone, se queste superano determinati volumi d’affari.

Libro mastro vs. libro giornale

Il libro mastro e il libro giornale sono due scritture contabili fondamentali per la tenuta della contabilità generale. Esse corrispondono a dei registri distinti, ma strettamente collegati tra loro.

Infatti, in essi sono registrate le stesse informazioni, seppur in modalità differente, secondo il criterio della partita doppia.

→ Il libro giornale riporta i dati secondo un criterio cronologico, ovvero in base alla data di creazione del conto;

→ Il libro mastro registra le informazioni secondo un criterio sistematico, ovvero in base all’oggetto di riferimento. In questo caso, l’oggetto di riferimento è ogni singolo conto. In questo senso, si può definire il libro mastro come una scrittura sistematica.

Libro mastro: struttura

Nella pratica, il libro mastro si presenta come una serie di schede, ognuna delle quali è intestata ad un determinato oggetto.

Nelle schede del libro mastro sono riportati tutte le informazioni su attività e passività, entrate e uscite, insomma di ogni movimento economico o finanziario dell’azienda. Questi dati sono, come visto, organizzati in schemi chiamati conti.

In particolare, ogni conto viene redatto sotto forma di un mastrino. Il mastrino è prospetto contabile che accoglie le operazioni di un conto. Visivamente, esso si sviluppa a forma di T:

  • In alto, al di sopra della parte superiore della lettera T, si trova l’intestazione, che accoglie l’oggetto del conto;
  • Nelle due sezioni delineate inferiormente, ai due lati della T, si trovano, per formazione naturale, due colonne. In esse, a sinistra, vanno riportati gli addebiti, mentre a destra vanno indicati gli accrediti. La sezione corrispondente alla colonna di sinistra viene designata con la denominazione “dare”, mentre quella a destra, viene definita “avere”.
    • La colonna del “dare” riporta le modalità d’impiego delle risorse dell’azienda;
    • La colonna dell’ “avere” riporta la fonte da cui provengono tali risorse.

☝ Il libro mastro è modificabile: le informazioni in esso riportate possono essere corrette. Esse devono, però, rimanere chiare e leggibili (art. 2219 del Codice Civile).

Conservazione del libro mastro

Il libro mastro va conservato per almeno 10 anni dall’ultima rilevazione, anche in caso di interruzione di attività, per consentire lo svolgimento senza intoppi di eventuali accertamenti fiscali.

Un aiuto nella gestione contabile dell’azienda

Sebbene non obbligatorio, il libro mastro corrisponde ad uno dei registri più utilizzati dai contabili su base quotidiana.

Perché questo? Beh, perché il libro mastro fornisce, in effetti, una panoramica di tutti movimenti aziendali in modo sistematico. I suoi alti gradi di organizzazione strutturale consentono di monitorare le transazioni aziendali. Il libro mastro funge, dunque, da buon indicatore per arrivare a comprendere più a fondo l’andamento del business.

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