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Cosa significa liquidare l’Iva? Come avviene il calcolo dell’importo di Iva da liquidare? Come si invia la liquidazione dell’Iva periodica?
E ancora: tramite quale modalità di trasmissione viene liquidata l’Iva? Quando devono avere luogo le liquidazioni periodiche?
Tutte le precedenti domande sono legittime. Potrai trovare una risposta a questi quesiti nel seguente articolo... facciamo un po’ di chiarezza sul procedimento di liquidazione dell’Iva!
Liquidare l’Iva significa determinare l’Iva che l’azienda deve versare in relazione ad un determinato periodo. La liquidazione di Iva consiste nel calcolo dell’importo e il versamento dell’imposta a credito o a debito al termine di un periodo fiscale di riferimento.
Il calcolo dell’Iva va effettuato sia per le fatture emesse, che per le fatture ricevute dai fornitori e deve essere svolto da tutte le attività. Infatti, tutti i possessori di partita Iva hanno l’obbligo di liquidazione dell’Iva.
Il calcolo dell’Iva da liquidare consiste nello svolgere la differenza tra la tassa generata dalle fatture emesse ai clienti e le fatture ricevute da parte dei fornitori. Esso si realizza concretamente attraverso la sottrazione dell’Iva di acquisti dall’Iva di vendita. Di seguito l’espressione schematica del calcolo:
Iva relativa alle vendite (fatture emesse) - Iva relativa agli acquisti (fatture ricevute) = importo Iva da versare
L’importo Iva può essere di due tipi:
Attenzione! Bisogna considerare solo gli importi delle operazioni detraibili.
Le liquidazioni vengono dette periodiche, dal momento che vanno svolte periodicamente, a cadenza regolare, nel corso di uno stesso anno.
La periodicità della liquidazione di Iva può essere:
La scelta della periodicità dipende in parte dal regime contabile scelto (ordinario o semplificato). La periodicità naturale per il regime ordinario è quella svolta su base mensile. Alla periodicità trimestrale, invece, possono accedere tutti coloro il cui volume d’affari sia inferiore a:
Nella periodicità su base trimestrale è da applicare il tasso di interesse dell’1%.
Esistono, però, delle eccezioni. Infatti, alcune attività possono optare per una liquidazione di Iva trimestrale pur non rispettando i limiti di volume d’affari sopra riportati. Queste sono:
La periodicità trimestrale è, di per sé, opzionale perché, anche in presenza dei presupposti, si può sempre scegliere di liquidare l’Iva su base mensile. La scelta del tipo di periodicità per la liquidazione dell’Iva va esplicitata all’inizio dell’attività e, in particolare, in sede della prima dichiarazione annuale Iva.
Le scadenze temporali fissate per la liquidazione dell’Iva sono:
In questa data va presentata anche la dichiarazione annuale Iva, a meno che non sussista la possibilità di usufruire di ulteriori termini per il versamento delle imposte dovute sulla base alla dichiarazione dei redditi (per i soggetti che presentano la dichiarazione).
☝ Qualora il giorno previsto per il versamento dell’Iva sia un sabato o corrisponda ad un giorno festivo, la scadenza subirà una proroga al primo giorno feriale successivo.
Abbiamo visto che le soglie entro le quali è possibile adottare una modalità di liquidazione dell’Iva su base trimestrale sono le stesse necessarie per accedere ad un regime contabile di tipo semplificato. Tuttavia, bisogna prestare attenzione al fatto che, in questo caso, si fa riferimento al volume d’affari e non ai ricavi.
Secondo la risoluzione n. 15/E/2012 dell’Agenzia delle Entrate, il volume d’affari coincide con la somma delle cessazioni e delle prestazioni imponibili Iva registrate al netto delle variazioni in diminuzione e dell’imposta addebitata al cliente.
La liquidazione periodica dell’Iva si concretizza tramite il modello F24. Tramite questo documento, reperibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate, è possibile effettuare il versamento dell’Iva.
Attenzione! Ai versamenti vanno applicati determinati codici:
La compilazione del modello F24 per la liquidazione dell’Iva avviene mediante l’inserimento dei dati rilevanti nelle seguenti sezioni:
Qualora il contribuente sia in possesso di crediti fiscali, essi vanno riportati nella colonna “importi a credito compensati”, nella sezione erario.
☝ La presentazione del modello F24 è da svolgere solamente per via telematica, tramite i servizi online dell’Agenzia delle Entrate.
Per poter svolgere questa operazione è necessaria l’abilitazione a Fisconline o Entratel, oppure bisogna avere un conto corrente presso una banca convenzionata o Poste Italiane.