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Come calcolare l’acconto IVA? Qual è la procedura per il pagamento online? E come evitare i classici tranelli sulle scadenze e proroghe in continua evoluzione ?
L'IVA, imposta sul valore aggiunto, è una tassa raccolta dalle aziende e pagata al Tesoro. E l’acconto IVA è una parte dell’IVA da pagare in maniera anticipata. A meno che non rientrate tra le società esenti da IVA, la vostra impresa dovrà pagare l’acconto IVA.
Che la contabilità della vostra azienda rientri nel regime semplificato o il sistema ordinario, l’acconto IVA da dichiarare deve essere calcolato correttamente, secondo gli obblighi contabili da rispettare.
Nel nostro articolo affronteremo tutti questi punti con precisione per potervi aiutare a comprendere meglio l’acconto IVA.
Come abbiamo accennato, l’acconto IVA consiste nel pagare allo stato una parte dell’IVA per l’anno successivo.
La cifra dell’acconto IVA si calcola basandosi sempre sui documenti contabili dell’anno precedente. Per determinare il montante da versare all’Agenzia delle Entrate, ci sono tre metodi distinti che andremo ad analizzare in seguito più nel dettaglio.
La scadenza ordinaria per il pagamento dell’acconto IVA è stata stabilita al 28 dicembre di ogni anno.
L’acconto IVA è un’imposta che deve essere pagata allo stato, entro la data stabilita, per:
Ovviamente ci sono delle categorie che sono esonerate dal pagamento dell’acconto IVA:
Per calcolare l’acconto IVA, esistono tre modi approvati e riconosciuti dall’Agenzia delle Entrate.
Il metodo storico è la tipologia di calcolo privilegiata dalle imprese. Tramite questo metodo, l’acconto IVA viene contabilizzato in base alla quota o acconto versato per il mese o di dicembre o dell'ultimo trimestre dell’anno precedente.
Questa quota viene calcolata sulla base dei seguenti dati:
Quindi l’acconto IVA corrisponde all’88% di questa quota calcolata e versata nell’anno precedente.
Anche nel metodo previsionale, l’acconto IVA corrisponde all’88% della quota versata. Ma il periodo e la base di dati sui quali questa quota viene calcolata sono differenti dal metodo storico.
Il metodo previsionale prevede che la finestra di calcolo per l’acconto IVA sia compresa tra il 31 dicembre del corrente anno o l’ultimo trimestre dello stesso.
Per la base dei dati contabili, questo metodo opera una distinzione in base alla tipologia di contribuente:
Il metodo analitico si discosta maggiormente dai due precedenti.
Con questo metodo, l’ammontare dell’acconto IVA è pari al 100% della liquidazione IVA contabilizzata. Anche in questo caso, le date e la tipologia di contribuenti contribuiscono alla base di calcolo della quota versata.
Nel metodo analitico, vengono prese in considerazione le operazioni contabilizzate:
Adesso che i metodi di calcolo dell’acconto IVA sono più chiari, possiamo procedere all’analisi delle scadenze di questa imposta da versare all’Agenzia delle Entrate.
La scadenza ordinaria dell’acconto IVA 2020 è il 28 dicembre. Tuttavia, delle nuove regolamentazioni hanno posticipato la scadenza al 16 marzo 2021. La legge in materia non è chiara e ha sollevato molti dubbi sul pagamento dell’acconto IVA per quest’anno. Cercheremo, quindi, di fare un po’ di chiarezza sulle nuove regolamentazioni emanate dallo stato italiano.
Il 30 novembre 2020 è stato approvato e messo in atto l’articolo 2 del decreto Ristori quater n. 157. Alla luce di questo nuovo articolo, le scadenze di IVA, “ritenute e contributi di dicembre” sono soggette a proroga.
Ovviamente l’acconto IVA non è specificamente menzionato nell’articolo, ma si pensa che questa legge si riferisca in modo omnicomprensiva a tutti i versamenti concernenti l’IVA. Per questo motivo, si spera che l’Agenzia delle Entrate faccia più chiarezza sull’argomento, ma l’interpretazione generale della legge propende per una proroga estesa anche all’acconto IVA.
Andiamo, quindi, ad analizzare i soggetti che rientrano nella proroga dell’acconto IVA dal 28 dicembre al 16 marzo 2021.
Le attività che rientrano nella proroga dei versamenti dell’acconto IVA per il mese di dicembre sono le seguenti:
I versamenti a cui è stata concessa una proroga dovranno essere pagati entro il 16 marzo 2021. Le categorie che rientrano in questo rinvio del pagamento non subiranno sanzioni e non dovranno pagare interessi aggiuntivi.
Inoltre avranno la possibilità di pagare in un’unica soluzione o in un massimo di 4 rate mensili.
Adesso che sappiamo come calcolare l’acconto IVA e quali sono le scadenze, ci resta solamente pagarlo. Ma quali sono le modalità?
Il processo di pagamento è molto semplice e chiaro: bisogna pagare l’acconto IVA compilando il modello F24, disponibile online.
In base al tipo di liquidazione periodica, ci sono due codici differenti:
L’acconto IVA versato viene, quindi, pagato attraverso la somma totale dovuta ai contribuenti. Anche in questo caso, la somma dei contribuenti da prendere in considerazione cambia in base al tipo di liquidazione:
E se l’acconto IVA non viene pagato? O si è verificato un ritardo nel pagamento?
La vostra società può andare in contro a un’ammenda che può raggiungere il 30% dell’importo dovuto più gli interessi.
Esiste, tuttavia, un modo per evitare queste sanzioni attraverso il metodo chiamato del ravvedimento operoso, che viene rappresentato con il codice 8904. Questa opzione prevede un’aliquota ridotta calcolata a seconda dei giorni intercorsi tra la data di scadenza e il pagamento effettivo.
Come abbiamo visto, l’acconto IVA può essere un argomento complicato soprattutto a causa delle nuove regolamentazione poco chiare. Tuttavia, adesso conoscete tutti le scadenze e le modalità per pagare l’acconto IVA in sede di dichiarazione annuale dei redditi per non sbagliarvi.
Se avete ancora delle domande, non esitate a porle.