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Esistono delle modalità specifiche in cui vanno redatte le fatture elettroniche e anche delle scadenze da rispettare per il loro invio. In caso di inadempienza o violazione dei termini per l’emissione delle fatture elettroniche sono previste delle sanzioni.
Dato che la fatturazione elettronica è stata inserita come pratica obbligatoria per molti soggetti professionali nel 2019, per quest’anno le sanzioni previste per inadeguatezze nella compilazione e nell’invio delle fatture sono state ridotte.
Il cosiddetto periodo di prova è, però, volto a termine con l’arrivo del 2020. Attualmente, dunque, seppur la fatturazione elettronica sia ancora un procedimento relativamente nuovo, è necessario prestare attenzione a non violare i regolamenti in materia di emissione delle fatture elettroniche.
Quali sono però le sanzioni per una fatturazione elettronica errata attualmente in vigore? Diamo loro un’occhiata più da vicino.
La fatturazione elettronica è diventata una pratica obbligatoria per tutti i detentori di partita Iva dal 1° gennaio del 2019. Gli unici soggetti esclusi da quest’obbligo sono, ad oggi, gli aderenti al regime forfettario o i produttori agricoli.
Le fatture elettroniche devono contenere determinate informazioni, devono essere redatte seguendo uno specifico modello ed è necessario utilizzare un formato particolare (XML). In particolare, le fatture elettroniche devono contenere almeno i seguenti dati:
L’emissione e la trasmissione delle fatture elettroniche è regolata, nello specifico, da due normative:
Le fatture elettroniche devono essere inviate al Sistema di Intercambio (SdI) rispettando due limiti temporali distinti, a seconda del tipo di documento redatto.
Sono previste sanzioni per uno scorretto invio della fattura elettronica in caso di:
☝ In caso di violazione di più termini contemporaneamente, le sanzioni verranno emesse in un unico blocco, secondo il principio del “cumulo giuridico”.
Vediamo ora le il regime sanzionatorio in vigore attualmente.
Le possibili violazioni dei regolamenti in materia di fatturazione elettronica sono diverse. In base alla loro natura vengono maturati diversi tipi di sanzioni.
Le sanzioni previste in caso di fattura elettronica erroneamente emessa sono le seguenti:
→ Se: l’errore sulla fatturazione elettronica avviene con mancata conseguenza sulla corretta liquidazione dell’Iva, è prevista una sanzione di valore compreso tra 250 euro e 2000 euro.
→ Se: sussistono omissioni, effettuazione dell’operazione di invio tardiva o errori contenutistici, è applicata una percentuale compresa tra il 90% e il 180% dell’imposta, il che equivale ad un importo minimo di 500 euro.
→ Se: sono registrati importi non imponibili non assoggettati all’Iva o con reverse charge, la sanzione è di valore dal 5% fino al 10% del corrispettivo importo, in cui l’ammontare minimo è anche qui di 500 euro.
☝ In caso di violazioni solo formali, non è prevista alcuna sanzione, secondo quanto stabilito dall’articolo 6 comma 5-bis del Decreto Legislativo 472/1997.
Dal 2021 sono entrati in vigore nuovi codici:
Un’incorrettezza nell’inserimento dei codici è da considerarsi come un errore formale nell’emissione della fattura. Come appena visto, secondo i commi 1 e 2 dell’articolo 6 del Decreto Legislativo del 1997, la sanzione prevista è, dunque, una multa compresa tra i 250 e i 2000 euro.
In caso di errori od omissioni, è possibile ravvedere, ovvero operare delle correzioni, alle fatture emesse tramite l'istituto del ravvedimento operoso. Questa possibilità è confermata dall’articolo 13 del Decreto Legislativo del 1997, poi rettificato nel 2016.
In caso di rettifica delle violazioni, o ravvedimento operoso, è possibile ottenere una riduzione delle sanzioni previste per le suddette violazioni. Le riduzioni variano in base all’ammontare del tempo trascorso tra la violazione e la rettifica operata dal contribuente.
Esistono, infatti, diversi tipi di ravvedimento operoso:
👉 Con il Decreto Legislativo del 1997, sono stati introdotti due nuovi livelli di ravvedimento applicabili nel caso in cui:
Avete paura di una sanzione ma in tutto ciò non sapere a quanto ammonterebbe la sanzione? Per i contribuenti trimestrali, l'articolo 1 comma 6 del decreto legislativo 127/2015 parla chiaro:
Chi viola gli obblighi inerenti alla documentazione e alla registrazione di operazioni imponibili ai fini dell’imposta sul valore aggiunto ovvero all’individuazione di prodotti determinati e’ punito con la sanzione amministrativa compresa fra il novanta e il centoottanta per cento dell’imposta relativa all’imponibile non correttamente documentato o registrato nel corso dell’esercizio
Il pagamento delle sanzioni deve avvenire necessariamente tramite compilazione del modello F24 messo a disposizione dal Sito dell’Agenzia delle Entrate. In particolare, in esso va compilata la sezione erario con specificazione del codice tributo 8911.
Ora che sei debitamente informato sui rischi che si corrono a non redigere adeguatamente ed trasmettere correttamente una fattura elettronica… in bocca al lupo per la gestione della tua macchina di fatturazione! Se necessiti di chiarimenti o hai delle domande, non esitare a contattare il nostro team. Lascia un commento nella sezione apposita, riceverai quanto prima una risposta da parte nostra!