

Vediamo quali sono i risultati di questo cambiamento in tema di dematerializzazione fiscale al 2021, per guidarvi passo a passo!
Il media che reinventa l'impresa
A partire dal primo gennaio 2019 la fattura elettronica è diventata obbligatoria. E il codice destinatario è un componente importante della fatturazione elettronica. Ma cos’è nello specifico e qual'è la procedura per ottenerlo?
Il codice destinatario è l’equivalente di un Ermes digitale: tramite un codice alfanumerico univoco, la fattura elettronica può essere recapitata al giusto destinatario, nel tempo lampo di un clic.
Ma quali sono le procedure da seguire per avere in dotazione i magici calzari alati di questo Ermes digitale?
Scopriamolo insieme in questo articolo!
Il codice destinatario è una serie alfanumerica composta da sette cifre che l’emittente dovrà riportare all’interno della fattura. Si rivela di un’importanza vitale in quanto questo codice comunica al sistema di interscambio il destinatario della fattura o l’ente a cui dovrà essere indirizzata la suddetta fattura.
Affinchè la consegna della fattura elettronica si verifichi in modo corretto da parte del sistema di interscambio, bisognerà fornire il proprio indirizzo telematico al “servizio di posta” virtuale dell’Agenzia delle Entrate.
Il codice destinatario non è il solo elemento a comunicare. Bisognerà, infatti, scegliere tra le modalità di ricezione più adatte alle proprie esigenze.
L’indirizzo telematico per la ricezione delle fattura può presentare tre tipologie differenti. A parte il codice destinatario per la fattura elettronica, esistono altre due modalità possibili:
Le differenti modalità variano a seconda del tipo di cliente. Infatti, la PEC viene scelta dagli enti o persone fisiche che gestiscono poche fatture; il codice destinatario di sette cifre, invece, per le grandi imprese che gestiscono un flusso importante di fatture. L’ultima modalità, quella del codice numerico composto da sette zeri è la modalità di impiego tipica dei consumatori finali e quindi impiegata nel commercio BtoC.
Come abbiamo visto ci sono differenti servizi di fatturazione elettronica o modalità di trasmissione attraverso i canali telematici. Ma qual è la reale differenza tra PEC e codice destinatario?
Il codice destinatario non rappresenta in sé un metodo di spedizione della fattura elettronica, ma solamente l’informazione che serve per spedire la fattura elettronica all’indirizzo corretto.
La PEC, invece, corrisponde a tutti gli effetti a una modalità digitale di spedizione della fattura elettronica. Infatti la PEC, ovvero Posta Elettronica Certificata, è riconosciuta a tutti gli effetti come una mail dal valore legale, l’equivalente di una raccomandata cartacea. Attraverso un software specifico o PEC, è possibile, quindi, inviare delle fatture elettroniche al destinatario interessato.
Vi consigliamo, in questo caso, di appoggiarvi ad un software che utilizza un intermediario accreditato Ade per la gestione delle fatture elettroniche. Infatti vi potrà aiutare nel ridurre i problemi di fatturazione e i tecnicismi contabili.
Nonostante la fatturazione rientri nel dominio di competenza dell’Agenzia delle Entrate, non sarà l’ente a fornirvi il codice destinatario. Non servirà a nulla, quindi, recarsi sul sito dell’Agenzia delle Entrate per cercare di ottenere il codice destinatario.
Ogni impresa si avvale di un software dedicato per la fatturazione. Sarà, quindi, la software house in questione a cui bisognerà rivolgersi per l’utilizzo dei servizi di fatturazione elettronica.
Ogni software gestionale e di fatturazione presenta un codice identificativo univoco per tutti i titolari di partita IVA che hanno deciso di avvalersi dei servizi telematici offerti dalla software house.
Nel caso in cui disponete di un commercialista che opera da intermediario, il codice destinatario verrà comunicato a quest’ultimo. Ovviamente il vostro commercialista dovrà avvalersi della stessa software house della vostra impresa per poter richiedere il codice destinatario per la vostra società.
Avrete capito, quindi, che non spetta all’Agenzia delle Entrate creare e fornire ai titolari di partita IVA un codice destinatario univoco.
L’unica eccezione contemplata si verifica per i titolari di un canale telematico di trasmissione accreditato presso il Sistema di Interscambio. Tuttavia, rimangono casi isolati che non rappresentano la norma.
Per migliorare il processo di ricezione delle fatture elettroniche, il sito dell’Agenzia delle Entrate ha previsto una sezione in cui i titolari di partita IVA e i loro intermediari contabili possono procedere alla pre-registrazione del codice destinatario e dell’indirizzo telematico presso il quale sarà possibile ricevere le fatture elettroniche.
Per comunicare il proprio codice destinatario o indirizzo telematico, la procedura è la seguente:
Una volta portata a termine la procedura, le fatture elettroniche verranno inviate alla sede indicata dal contribuente in fase di registrazione in maniera automatica.
Nel caso in cui il contribuente non comunica all’Agenzia delle Entrate le seguenti informazioni, la fattura elettronica verrà inviata al sistema di interscambio che si occuperà di controllare il codice PEC o il codice destinatario inserito per inviarlo direttamente al cliente.
Dal primo gennaio 2019, il sistema di fatturazione elettronica diventa obbligatorio per legge. L’emissione e la trasmissione dei documenti fiscali si dematerializza e come abbiamo visto, non è sempre un processo semplice da attuare. Per questo motivo, a fronte di un processo più macchinoso dal punto di vista gestionale, esistono molteplici vantaggi per i contribuenti che si avvalgono del sistema di fatturazione elettronica.
Tra i vantaggi più importanti, troviamo:
E voi, siete pronti ad avvalervi dell’enorme potenziale di questo Ermes digitale?