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Employer branding: come veicolare un’immagine positiva

Da Maxime PerottiIl 07/10/20

Oggi, sempre più candidati si informano sulla reputazione e sull’employer branding di un’azienda prima di candidarsi.

Ecco perché la comunicazione e il marketing sono sempre più importanti nella strategia delle risorse umane.

Oltre a sedurre prospect e clienti infatti, l’azienda deve essere apprezzata anche dai suoi collaboratori attuali e futuri.

L’obiettivo è veicolare un’immagine positiva ed essere considerati un luogo di lavoro ideale.

Definizione di employer branding

L’employer branding si riferisce alla reputazione che un’azienda si costruisce come datrice di lavoro. Potenziarla significa promuovere:

  • l’immagine dell’azienda,
  • la sua organizzazione,
  • le sue missioni,
  • la sua ragion d’essere,
  • la sua expertise,
  • la sua cultura,
  • i suoi valori distintivi, ecc.

A chi si rivolge?

L’obiettivo è promuovere, internamente ed esternamente, dei valori aziendali positivi.

I target principali sono:

  • i dipendenti attuali dell’azienda,
  • i potenziali candidati,
  • i partner (fornitori, subappaltanti, freelance, ecc.)

La strategia di employer branding è sviluppata principalmente per attrarre questo tipo di pubblico, ma ha molti altri effetti positivi.

I benefici di un’employer branding di livello

Oltre alla talent retention e alla talent acquisition, l’employer branding permette di:

  • differenziarsi rispetto alla concorrenza;
  • migliorare la reputazione, soprattutto online;
  • aumentare la notorietà,
  • migliorare la visibilità sui portali di comunicazione scuola-lavoro (ad esempio AlmaLaurea);
  • attrarre clienti, che decidono di acquistare più facilmente se l’azienda si dimostra etica e eco-friendly (ad esempio grazie a una politica di smaltimento rifiuti trasparente o al rispetto della parità di genere);
  • creare dei brand ambassador.

☝️ I dipendenti infatti, se soddisfatti, sono fieri di parlare del proprio lavoro e diventano dei veri e propri ambasciatori del marchio.

Oltre a favorire l’acquisizione di clienti e nuovi talenti, trasmettere un’immagine aziendale positiva contribuisce a creare un buon clima sociale interno e a fidelizzare sempre più i collaboratori. Inoltre, si tratta di una pubblicità per le assunzioni del tutto gratuita!

Secondo un’indagine realizzata da Randstad, multinazionale specializzata nei servizi per le risorse umane, l’azienda italiana con l’employer branding più forte è la Ferrero.

Il colosso dolciario di Alba è preferito dagli italiani principalmente per la sicurezza del posto di lavoro, l’ottima reputazione ed una work-life balance equilibrata.

Gli altri due gradini del podio dei “migliori datori di lavoro” sono occupati da Feltrinelli e Automobili Lamborghini.

Fonte: wallstreetitalia

Suggerimenti per migliorarla

Come tutte le strategie di marketing, è fondamentale seguire alcuni passaggi:

  • Definite gli obiettivi e priorizzateli. Volete:
    • Attrarre un maggior numero di candidati per avere più scelta?
    • Migliorare la notorietà e/o la reputazione?
    • Trattenere i talenti e ridurre il turn-over?
    • Ottimizzare la gestione delle assunzioni, in termini di costi e tempistiche?
  • Definite il profilo di candidato ricercato. È importante sapere a chi ci si vuole rivolgere, per usare il linguaggio e gli argomenti più pertinenti.
  • Identificate punti di forza e di debolezza del vostro employer branding, per sapere cosa si intende comunicare e cosa si vuole migliorare o sviluppare:
    • sfruttate i feedback dei dipendenti per determinare la vostra Employer Value Proposition (EVP), così come le opinioni di partner e clienti per disporre anche di una visione esterna;
    • pensate all’employer branding come una sorta di bellezza interiore da veicolare all’esterno. Se veritiera e concreta, la sua comunicazione avviene in maniera naturale ed economico. In caso contrario invece, può rivelarsi un boomerang;
    • alcuni parlano di personalità dell’employer branding: estroversa, etica, sincera...quale si adatta meglio alle vostre caratteristiche?
  • Identificate i canali di acquisizione e di comunicazione più pertinenti per rivolgervi al vostro target.

Per far parlare di voi, potete affidarvi per esempio a:

  • LinkedIn,
  • i saloni professionali,
  • i blog,
  • YouTube,
  • la comunicazione interna (con i social network aziendali ad esempio), ecc.
  • Elaborate la vostra strategia, rispettando obiettivi e valori aziendali.

💡Per attrarre talenti e favorire l’inbound marketing:

→create una sezione “carriera” sul vostro sito;

→curate la redazione delle offerte di lavoro;

→adottate tecniche di assunzione innovative;

→curate la candidate experience mettendovi nei panni dei candidati e rispondendo sempre a ciascuno di loro. Grazie ai software per le assunzioni è oggi possibile automatizzare e personalizzare le risposte facilmente.

💡 Per fidelizzare i collaboratori:

→adottate una comunicazione HR trasparente e chiara;

→valorizzate il vostro capitale umano a disposizione (le soft skills in particolare);

→coinvolgete i dipendenti nel processo decisionale, in particolare per le assunzioni;

→curate la strategia relazionale e l’esperienza dei dipendenti, dall’onboarding fino all’offboarding.

  • monitorate i principali indicatori HR con una dashboard (percentuale di retention, tasso di turnover, ecc.) e aggiustate la vostra strategia di conseguenza.
  • digitalizzate strumenti e processi per le risorse umane per un maggior benessere dei dipendenti.

E voi, avete qualche best practice che utilizzate per eccellere in questo ambito?

Se volete, raccontatecelo commentando qui sotto.

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