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E-commerce senza partita IVA una missione impossibile?

Da Miriam KoudiaIl 08/12/21

Sei un Freelance e vuoi aprire un e-commerce?Vuoi sapere se è possibile aprire un e-commerce senza partita IVA?

Appvizer risponde alle tue domande in questo articolo.

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In Italia è possibile aprire un e-commerce senza partita IVA?

In Italia non è possibile aprire un e-commerce senza partita IVA, poiché le vendite senza partita IVA sono ammesse purché l’attività sia occasionale, ma vi sono alcuni limiti.Per ogni caso gli adempimenti e i risvolti fiscali sono diversi.Per il nostro sistema fiscale è possibile aprire un e-commerce senza partita IVA solamente se l’attività è occasionale (art. 67 lette. i del D.P.R. n. 917/1986).

Quindi per aprire un e-commerce bisogna assolutamente aprire una partita IVA.

Ogni volta che un soggetto vende un prodotto deve rilasciare al cliente una fattura nella quale ci sono informazioni legate a lui quali il nome e il cognome, la descrizione del prodotto,il prezzo e la data e il luogo in cui è stata effettuata la vendita.

Inoltre un venditore e-commerce per essere in regola con il sistema fiscale ha l’obbligo di dichiarare i suoi redditi.

Vendita online abituale e vendita online occasionale: le differenze

Per iniziare bisogna capire cosa vuol dire attività occasionale, in quanto spesso è difficile fare la differenza tra attività occasionale e abituale, poiché non vi sono limiti ben definiti.L’agenzia delle entrate ha spiegato che un'attività può essere considerata abituale e non occasionale pur essendo un solo affare, ma che porta a un'entrata economica elevata.

Un'attività è considerata occasionale, quando non viene svolta in una durata di tempo lunga e deve essere avvenuta in maniera non programmata e occasionale.

Un attività occasionale non può possedere un sito e-commerce, in quanto in questo caso l’attività è organizzata e sicuramente con una durata molto lunga, creare un sito internet non viene di certo fatto per un’attività veloce e occasionale, in quanto richiede una riflessione, diverse operazioni e uno studio lungo per capire quali funzionalità inserire e quale strategia utilizzare e richiede diverse operazioni.

Inoltre per un’attività occasionale non è possibile effettuare campagne marketing, poiché le attività per cui viene fatta una campagna marketing sono pensate per durare nel tempo.

Inoltre, questo tipo di attività non può prevedere l’acquisto di merci per rivenderle successivamente ai consumatori. Per quanto riguarda i limiti di fatturato, non vi è una legge che stipula il massimo di fatturato che un’attività occasionale dovrebbe avere. Inoltre secondo l’’ art. 67 del Tir (D.P.R. n. 917/1986) prevede che le attività occasionali vengano inserite nella dichiarazione dei redditi.

Quando è necessaria l’apertura della partita IVA?

Prima di decidere di aprire un’attività e-commerce bisogna pensare a effettuare tutte le procedure legate alla fatturazione.In Italia la vendita sul Web (nei marketplace oppure in un sito proprio all’azienda) e quella classica sono regolamentate dalla stessa legge il Decreto Bersani (D.Lgs. 114/98) che, con l’Art. 21.

L’apertura di una partita Iva è necessaria quando l’attività non è considerata occasionale e quando quest’ultima porta all’entrata di un fatturato elevato.Costituire una società è obbligatorio se si vuole proseguire nella propria attività senza avere vincoli.

Come aprire una Partita IVA per e-commerce

Bisogna innanzitutto fare una scelta tra il Codice ATECO per e-commerce e il regime fiscale per e-commerce.Per questo è spesso opportuno ricorrere a degli esperti nel campo per essere accompagnati nell’apertura della partita IVA.

Prima di aprire una partita IVA vi sono tre tappe da non saltare:

  1. Compilare la SCIA e presentarla al comune di residenza.Per quanto riguarda l’indirizzo spesso non vi è una sede in quanto è un commercio online, per questo è possibile indicare l’indirizzo di casa.
  2. Iscriversi al Registro Imprese: per poter vendere sia in modo classico oppure online è necessario essere registrati alla camera di commercio online il costo è di circa 140 euro.
  3. Iscrizione alla Gestione Separata INPS.

Per quanto riguarda l'apertura della partita IVA, vi sono due possibilità:

  1. Utilizzando il codice ateco bisogna determinare il settore e l’attività svolta.
  2. Utilizzando il Regime fiscale.

I principali svantaggi relativi all’applicazione del regime forfetario riguardano la perdita del beneficio delle detrazioni d'imposta IRPEF e l’impossibilità di dedurre i costi sostenuti in quanto l’imposta sostitutiva viene determinata in maniera forfetaria su una percentuale dei ricavi.

Regime fiscale per vendita online

Per coloro che non hanno un volume di affari molto alto la soluzione ideale è il regime forfettario, che gli permette di beneficiare di molte agevolazioni fiscali come:l’esenzione IVA, l’esonero da esterometro una riduzione sulle tasse, un esonero dalla fattura elettronica, l’esenzione dall’IRAP e l’esclusione dall’applicazione degli studi di settore. Rimangono però in vigore le regole utilizzate nel registro dei corrispettivi.

Tuttavia questo regime presenta alcuni svantaggi come la perdita del beneficio delle detrazioni d'imposta IRPEF e non vi è la possibilità di dedurre quali sono i costi, dato che l’imposta ha un costo forfetario tenendo conto dei ricavi ottenuti. Per poter accedere al regime forfettario, bisogna non superare 65.000 euro annui che rappresentano la soglia massima

Contributi previdenziali per e-commerce

Il titolare di uno shop online deve anche versare i contributi previdenziali e deve quindi essere iscritto alla gestione separata INPS. I contributi sono di due tipi quelli fissi di un costo di circa 3600 euro e possono essere pagati in quattro rate e quelli in percentuale con aliquota al 24% sul reddito imponibile (I contributi a percentuale si pagano soltanto sulla percentuale che eccede la soglia minima di reddito).

Requisiti necessari per aprire un e-commerce online senza partita IVA gli adempimenti amministrativi di un e-commerce

Innanzitutto aprire un e-commerce senza partita IVA è possibile come precedentemente detto solo quando l’attività è occasionale:

  1. Il fatturato non deve superare l’importo di 5000 euro in un anno
  2. l'attività non deve essere grande e di lunga durata
  3. Deve essere il proprietario dell’e-commerce a produrre l’oggetto o il prodotto. Quindi non bisogna impiegare dipendenti
  4. Non si può avere uno store online
  5. Non bisogna fare campagne pubblicitarie
  6. Bisogna dare una ricevuta a ogni cliente e nel caso in cui l’importo della vendita superi i 77,47 euro è necessario apporre la marca da bollo da due euro.

Queste ricevute sono utili per la dichiarazione del 730.

Leggendo questo articolo avrai capito che nel caso in cui la tua attività dropshipping non sia occasionale, sei nell'obbligo di aprire una partita IVA. Tuttavia vi sono casi in cui non è obbligatorio aprire una partita IVA, ma sono rari e se vuoi vendere per una durata lunga e continuare a trarre benefici alla tua attività è molto difficile rispettare le condizioni. Per questo è molto consigliato aprirla prima di avviare la tua attività commerciale online per evitare di avere problemi in seguito.

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