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L’iscrizione alla Gestione separata INPS: quali sono le categorie di lavoratori che rientrano in questo regime particolare di contributi previdenziali? Per chi è obbligatorio iscriversi? Quali sono le procedure da seguire? Una volta iscritti, quali sono gli oneri e gli obblighi da rispettare?
Vediamo insieme in questo articolo in cosa consiste l’iscrizione alla gestione separata INPS e chi può usufruire di questo regime di pagamento specifico.
La legge Dini n.335/1995 ha stabilito nel 1996 la creazione dell’iscrizione alla Gestione separata INPS per poter pagare gli oneri contributivi di una specifica categoria di lavoratori che non rientrava nei regimi allora esistenti.
Questa legge viene emanata nel 1996 perché fu l’anno in cui il governo decise di passare da un sistema pensionistico basato sulla remunerazione retributiva (ovvero su quanto percepito dal lavoratore), a un sistema basato sulla remunerazione contributiva (ovvero su quanto versato al fondo INPS), indubbiamente meno vantaggioso.
L’iscrizione alla gestione separata INPS viene concepita con lo scopo di dare la possibilità a uno specifico gruppo di lavoratori di versare gli oneri contributivi al fondo INPS. Infatti, il governo italiano si era accorto che una piccola parte dei lavoratori autonomi non era coperta dal sistema pernsionistico nazinoale, ovvero:
I commercianti, gli artigiani e i coltivatori diretti disponevano già di un regime di riferimento presso il fondo pensioni dell’INPS, quindi non sono rientrati tra le categorie di lavoratori autonomi per cui la legge Dini viene promulgata.
Come abbiamo già largamente spiegato, l’iscrizione alla gestione separata INPS è stata ideata per garantire un fondo pensionistico alle sezioni restanti di liberi professionisti non coperti da una cassa previdenziale.
Quindi alle due categorie citate nel paragrafo precedente, la legge Dini ne aggiunge ancora una terza, quella dei venditori a domicilio.
Inizialmente le categorie previste per l’iscrizione alla gestione separata INPS erano tre. Tuttavia la legge Dini è stata ampliata e estesa con l’aggiunta di nuove categorie di lavoratori indipendenti privi di un fondo pensione presso l’INPS.
Di conseguenza, nel 2020, gli aventi diritto sono diventati più numerosi e possono chiedere l'iscrizione alla gestione separata INPS anche i seguenti gruppi di lavoratori indipendenti:
Le categorie qui elencate rappresentano il gruppo degli aventi diritto all’iscrizione alla gestione separata INPS. Tuttavia, ciò non garantisce un’iscrizione automatica a questo fondo pensionistico. Bisogna adempiere, infatti a delle condizioni specifiche per rientrare in questo regime pensionistico. Andiamo ad analizzare nel dettaglio, quindi, questi requisiti che rendono obbligatoria l’iscrizione alla gestione separata INPS.
Secondo la legge 335/1995, sono obbligati all’iscrizione alla gestione separata INPS gli aventi diritto che adempiono anche a uno di questi tre requisiti:
Una finestra di tempo ben precisa è stata stabilita per l’iscrizione alla gestione separata INPS: dopo 30 giorni dal primo rapporto di lavoro.
Anche le procedure di iscrizione prevedono dei canali specifici:
Andiamo ad analizzare nel dettaglio i differenti servizi online messi a disposizione dall’INPS in base al tipo di lavoratori che deve iscriversi alla gestione separata inps:
Una volta portata a termine la compilazione della domanda online, l’INPS mette a disposizione tre canali differenti per la trasmissione della stessa:
Una volta iscritti al regime di gestione separata INPS, quali sono gli oneri e i benefici di cui potete usufruire?
Il soggetto iscritto alla Gestione separata INPS ha l’obbligo di versare al fondo pensionistico i contributi che risultano per ⅓ a carico del lavoratore collaboratore e per ⅔ a carico del committente.
Il committente deve effettuare il versamento dei contributi tramite il modello F24 entro il 16esimo giorno del mese successivo a quello in cui il lavoratore ha percepito lo stipendio.
Nel caso dei lavoratori autonomi o liberi professionisti che non rientrano nelle casse di previdenza di riferimento INPS, l’onere del pagamento dei contributi è completamento a loro carico e solo il 4% deve essere pagato dal committente. In ogni caso, il metodo di pagamento avviene sempre attraverso la compilazione del modello F24 online.
Per i liberi professionisti, invece, i contributi da versare al fondo INPS sono completamente a loro carico e devono essere pagate sempre tramite il modello F24 online. Le scadenze fiscali per il pagamento corrispondono a quelle previste per il versamento delle imposte sui redditi.
Nel caso particolare di collaborazione coordinata e continuativa , all’associante spetterà pagare una base imponibile che corrisponde al 55% e all’associato il 45% .
La circolare n. 12 del 3 febbraio 2020 ha stabilito e comunicato le aliquote massimali e minimali di reddito da pagare al fondo gestione separate INPS.
Adesso conoscete nel dettaglio i vantaggi di questo particolare regime di tutela previdenziale. Se rientrate nelle categorie che abbiamo analizzato, potrebbe essere più che conveniente,quindi, risultare iscritti alla gestione separata INPS.