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Fattura omaggi dalla A alla Z

Da Virginia Fabris
Il 22/04/21

Spesso le aziende forniscono dei beni in omaggio ai propri clienti o ai rappresentanti degli stessi per farsi conoscere, come gesto commerciale, o come segno di apprezzamento.

Cosa prevede il fisco in questi casi? Qual è il tipo di fattura che si adatta? Ebbene si anche i “regali”sono soggetti a fatturazione. In questo articolo ci dedicheremo a spulciare il tema della fattura omaggi. Vedremo di che cosa si tratta e in che casi è prevista, in modo tale da togliere qualsiasi dubbio riguardante questo tema.

Fattura omaggi: cos’è?

La fattura omaggi è un tipo di fattura che viene emessa in caso di cessione gratuita di beni, sotto forma, appunto, di omaggio, ai propri clienti o a rappresentanti.

Non essendoci uno scambio in denaro, dunque, non vale il metodo canonico di redazione e invio delle fatture. Le fatture omaggi, infatti, hanno una fiscalità particolare, per questo è necessario operare una distinzione fattuale tra queste due tipologie di documenti fiscali.

Innanzitutto, le fatture omaggi differiscono a seconda del tipo di prodotti che vengono resi oggetto della cessione: se legati all’attività d’impresa o meno, o se sono dei campioni gratuiti.

👀 Riferimento normativo: articolo 2 comma 2 n. 4 del DPR n. 633/72.

Vediamolo nel dettaglio.

Fattura omaggi → per prodotti legati all’attività d’impresa

La fattura omaggi può riferirsi a beni concessi gratuitamente al cliente che normalmente destinati alla vendita. Gli oggetti ceduti, in questo caso, sono considerati parte integrante dell’attività d’impresa.

Per questo motivo, essi sono soggetti all’applicazione dell’IVA, il che significa che determinano la necessità di emettere una fattura. Nella fattura recapitata al cliente, l’imponibile dovrà essere stornato. A questo punto, l’azienda ha la possibilità di:

  • Far pagare l’IVA al clientefattura con rivalsa;
  • Non addebitare l’IVA al clientefattura senza rivalsa.

Inoltre, le aziende possono scegliere se:

  • Emettere una fattura per ogni omaggio concesso;
  • Emettere un’autofattura, con possibilità di redazione di una sola fattura riassuntiva per l’intero mese;
  • Registrare gli omaggi per aliquota IVA su supporto separato, ovvero tenere un registro degli omaggi. In esso dovranno essere annotati cronologicamente gli omaggi concessi in uno specifico giorno distinguendoli per aliquota.

Fattura omaggi senza rivalsa > IVA non addebitata al cliente

Si definisce fattura omaggi senza rivalsa la fattura per la quale l’IVA non viene addebitata al cliente.

Questa è la situazione che sussiste più frequentemente: il cliente o il rappresentante riceve un omaggio da una ditta, senza che egli debba sborsare nulla. In questo caso è l’imprenditore ad essere tenuto a emettere la fattura e a pagare l’IVA.

☝ La dicitura che va inserita in fattura omaggi senza rivalsa per la cessione gratuita del bene è la seguente: “cessione gratuita articolo 2 DPR 633/72 senza obbligo di rivalsa articolo 18 DPR 633/72”. Invece, se si tratta di una fattura elettronica, è necessaria l’applicazione dell’esenzione N2.

→ Nel caso delle fatture omaggi senza rivalsa, è possibile optare per un’autofattura. Essa consiste in un documento fiscale in cui l’emittente e il destinatario corrispondono.

Attenzione! Se si utilizza un sistema di fatturazione elettronica, sarà necessario, dopo aver redatto l’autofattura, che l’imprenditore la invii al Sistema di Interscambio (SdI), prestando attenzione a specificare che la fattura in questione è a fini di omaggi.

Fattura omaggi con rivalsa > IVA addebitata al cliente

Si definisce fattura omaggi con rivalsa la fattura per la quale l’IVA viene addebitata al cliente. Ciò significa, in sostanza, che il cliente sarà tenuto a pagare l’IVA relativa al bene cedutogli in omaggio.

Questa non è la prassi più comune. Infatti, normalmente, il prodotto in omaggi è ceduto gratuitamente per intero. Tuttavia, nel caso in cui l’azienda opti per far pagare al cliente l’IVA, andrà inserita la seguente dicitura in fattura: “cessione gratuita articolo DPR 633/72 con obbligo di rivalsa articolo 18 DPR 633/72”.

Nella fattura sarà stornato l’imponibile, ma resterà da pagare al cliente l’importo totale dell’IVA.

Base imponibile IVA per fatture omaggi: qual è?

A questo punto una domanda sorge spontanea… Qual è la base imponibile su cui andare a calcolare l’IVA?

Trattandosi di cessioni gratuite siamo in un caso in cui solo una delle due parti si impegna nella prestazione che non sarà seguita da un corrispettivo pecuniario.. La norma di riferimento che palesa la natura della base imponibile su cui calcolare l’IVA è l’articolo 13 del DPR 633/1972.

Secondo tale riferimento normativo, la base imponibile IVA corrisponde al prezzo di acquisto o, in mancanza di esso, dal costo del bene nel momento in cui vengono effettuate le operazioni.

Attenzione! Se l’azienda non dovesse esercitare il diritto alla rivalsa: qualunque sia la modalità utilizzata per l’emissione della fattura (fattura senza rivalsa, autofattura o registrazione dell’operazione nel registro), il pagamento dell’IVA resta a carico del cedente e corrisponderà ad un costo indeducibile.

Fattura omaggi → per prodotti non inerenti all’attività d’impresa

Acquisto di beni omaggio

Un oggetto ceduto in omaggio può anche non far parte dell’attività propria dell’impresa. Infatti, se il bene ceduto in omaggi non è normalmente prodotto e commercializzato dall’impresa, ovvero è un oggetto che non rientra nella normale attività dell’azienda, non è detto che sia vincolante per l’emissione della fattura.

Per questo motivo, nel momento in cui si procede all’acquisto di beni destinati alla distribuzione gratuita vale la pena fare un breve calcolo della possibile IVA risulta deducibile. Infatti, se i beni possono essere categorizzati come spese di rappresentanza, la possibilità di detrazione dell’IVA su di essi sarà strettamente legata al costo degli oggetti in questione, secondo l’articolo 19-bis 1, lettera h) del DPR 633/1972.

Infatti, si distinguono tre differenti casi:

  • Il costo dell’oggetto comprensivo di IVA è inferiore a 50 euro → in questo caso non va emessa la fattura;
  • Il costo dell’oggetto comprensivo di IVA è superiore a 50 euro E l’IVA è stata detratta al momento dell’acquisto → in questo caso sarà imponibile, quindi andrà emessa la fattura;
  • Il costo dell’oggetto comprensivo di IVA è superiore a 50 euro E l’IVA non è stata detratta al momento dell’acquisto → in questo caso non sarà imponibile, quindi non andrà emessa la fattura.

Cessione di beni omaggio

A seguito dell’acquisto dei beni destinati all’ omaggio, arriva il momento di cederli ai clienti. Come si procede?

Anche nel caso della fattura omaggi emessa per prodotti non inerenti all’attività d’impresa, è possibile:

  • Far pagare l’IVA al cliente;
  • Non addebitare l’IVA al cliente;
  • Emettere una fattura omaggi;
  • Emettere un’autofattura per omaggi.

👀 Risulta opportuno, al momento della consegna , emettere un DDT (Documento di Trasporto) o documento analogo, in cui sia riportata la causale “omaggi” e in cui risulti il destinatario al fine di provare l’effettiva consegna dei beni. Questo consente di evitare qualunque tipo di contestazione da parte dell’amministrazione finanziaria.

Campioni gratuiti di modico valore

Con la definizione di campioni gratuiti si intende oggetti di modico valore solitamente distribuiti alla cassa su cui non viene applicata l’IVA e, quindi, non viene emessa fattura, purché:

  • Siano effettivamente gratuiti;
  • Vengano contrassegnati come tali (campioni gratuiti);
  • Posseggano un modico valore.

👀 Riferimento normativo: articolo 2 comma 3 lettera d) del DPR n. 633/72.

In conclusione

Le cessioni di beni gratuite, solitamente eseguite a scopo di rappresentanza, costituiscono sempre cessioni imponibili se riguardano beni la cui produzione o il cui commercio rientra nelle attività proprie dell’azienda.

Invece, i beni concessi in omaggio che fuoriescono dal campo dell’attività d’impresa, sono esonerati da fatturazione se il loro valore non supera i 50 euro. In caso di superamento di questa soglia, il valore risulta imponibile a meno che non sia stata eseguita una detrazione dell’IVA al momento dell’acquisto.

Sperando che tu abbia appreso le informazioni necessarie per riuscire a destreggiarti nella fatturazione per i beni concessi in omaggio, ti invitiamo a condividere la tua opinione con noi! Hai dei dubbi? Hai delle curiosità che ti piacerebbe approfondire? Condividilo con noi nella sezione dei commenti sottostante, saremo felici di prendere in considerazione il tuo spunto!

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