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Zoom Fatigue: Quando una videochiamata diventa un incubo

Da Giorgia FrezzaIl 07/05/21

Dopo una riunione virtuale Zoom, accusate i seguenti sintomi: ansia generalizzata, stanchezza perenne, disturbi intestinali, emicranie e un senso di spossatezza? Tranquilli, non siamo qui per annunciarvi che soffrite di una sindrome grave e incurabile ma semplicemente di un piccolo effetto negativo del Digital Workplace.

Ma se riscontrate alcuni di questi sintomi, probabilmente soffrite di Zoom Fatigue. Cos’è e quali sono gli effetti negativi sul nostro organismo? E soprattutto quali sono i rimedi per evitare gli effetti collaterali della Zoom Fatigue? Scopriamolo insieme in questo articolo.

Zoom Fatigue: cos’è, sintomi

Un numero sempre più crescente di persone si sente senza energie e completamente spossato dopo una videochiamata online su Zoom. Alcuni arrivano anche ad addormentarsi a causa della fatica accumulata dopo ore di videochiamate o videochat virtuali. Questo fenomeno ha preso delle dimensioni tali che è stato coniato il termine Zoom Fatigue, ovvero affaticamento da Zoom. Ma non riguarda solamente le videoconferenze o le videochat fatte con Zoom, ma con tutte le piattaforme online come Google Hangouts, Skype, FaceTime o altre interfacce virtuali dello stesso genere.

Gli effetti negativi della Zoom Fatigue

Fare una videochiamata Zoom ci mette in una situazione in cui il nostro sistema cognitivo è impegnato in attività multiple (perché sollecitato da più stimoli), senza arrivare però a restare focalizzato su una task in particolare. Gli psicologi chiamano attenzione parziale continua il lavoro che cerca a fare il nostro sistema cognitivo quando è sollecitato da molteplici fattori esterni e deve svolgere più compiti allo stesso tempo. Si può verificare anche in ambienti reali, ma soprattutto quelli virtuali tendono a ricreare questa situazione di elevato stress cerebrale.

Per questo motivo, le videochiamate, le videoconferenze e le chat virtuali, sebbene dovrebbero essere uno strumento del lavoro collaborativo, in realtà non funzionano in modo collaborativo, ma piuttosto a compartimenti stagni: ovvero, una o due persone che parlano e le altre che ascoltano passivamente.

Inoltre, dato che viene visualizzata di preferenza la persona che parla, non si possono vedere le reazioni degli altri partecipanti che restano in silenzio e che, in una situazione normale (ovvero di presenza), saremmo in grado di percepire.

L’azione di dividere la nostra attenzione per un periodo prolungato di tempo affatica enormemente il sistema cognitivo e si ha l’impressione di aver svolto un compito estremamente duro, mentre, invece, la sola azione che abbiamo svolto è stata quella di ascoltare. Il problema è legato al fatto che il nostro sistema cognitivo si trova in una situazione di sovraccarico di informazioni. Inoltre continua a ricercare i tipici segnali non verbali presenti in una discussione, ma che non riesce a trovare in una videochiamata o videoconferenza online su Zoom. Una telefonata tradizionale, invece, sollecita di meno il nostro sistema cognitivo in quanto trasmette solo la voce della persona ed è esattamente questo che ci attendiamo.

Quali sono le soluzioni alla Zoom Fatigue?

Attenzione all’organizzazione

  1. Organizzare delle videoconferenze Zoom solo se sono necessarie e negli altri casi fare delle semplici chiamate.
  2. Non bisognerebbe imporre l’obbligo di accendere la telecamera. E soprattutto bisognerebbe accordare un po più di comprensione alle persone che non vogliono tenere accesa la telecamera tutto il tempo della riunione virtuale.
  3. Posizionare lo schermo di lato, al posto che di fronte a voi potrebbe essere una soluzione che aiuta la vostra concentrazione. Infatti, dovrebbe darvi l’impressione di essere in una stanza adiacente e quindi causa un minore livello di fatica.
  4. Utilizzare metodi alternativi alle riunione virtuale Zoom. Molto spesso dei file condivisi ben strutturati sono più esplicativi di una riunione virtuale che dura delle ore e durante la quale nessuna ascolta. Infatti, in questo modo evitate il sovraccarico di informazioni tipico di una riunione virtuale Zoom e date la possibilità ai vostri collaboratori di leggere con calma e soprattutto con attenzione tutti i dati contenuti nel vostro file condiviso.
  5. Se organizzate delle riunioni virtuali Zoom particolarmente lunghe, sarebbe meglio programmare delle pause e dei periodi di transizione di almeno 10-15 minuti. Infatti, non solo i partecipanti gioveranno di questo momento di break, ma anche voi, in quanto oratore della riunione virtuale potrete tirare un sospiro di sollievo. Questo momenti di pausa o transizioni sono importanti per fare un refresh e ritornare pronti e concentrati per il seguito della riunione virtuale.

La videoconferenza Zoom en plein air

Seguire o partecipare a qualche videoconferenza all’aria aperta può essere un'ottima soluzione per aumentare la concentrazione durante una riunione virtuale. Soprattutto se siete in un posto soleggiato, un boost di vitamina D vi aiuterà a diminuire i livelli di stress e migliorare le vostre capacità di attenzione. In più, un cambio di prospettiva rispetto a un luogo chiuso vi aiuterà a sentire meno la fatica provocata dalle videoconferenze.

Dedica una parte della giornata all’attività fisica

Se passate tutta la giornata a lavorare da remoto, dovete pensare a stabilire delle piccole pause per fare dell’attività fisica, anche minima. Per esempio, fare un po’ di stretching, fare una camminata all’aria aperta di 10 minuti o anche solamente andare a cercare un bicchiere d’acqua. L’attività fisica riduce il livello degli ormoni dello stress e dona una reboost alla vostra concentrazione, niente di meglio per evitare la zoom fatigue. Non esitate ad ascoltare i segnali che il vostro corpo vi manda. Dopo una videoconferenza lunga e estenuante, avete il diritto di regalarvi un piccolo momento fitness che potrà giovare alla vostra produttività.

Un’ora al giorno: zero tecnologia

Per diminuire i livelli di stress causati da un eccessivo utilizzo di piattaforme per riunioni online, è consigliabile riuscire a fare un’ora di pausa da tutti i mezzi tecnologici. Mettete il vostro cellulare in modalità non disturbare e cercate di resistere anche alla tentazione di utilizzare le piattaforme online di social media. Dedicatevi ad attività all’aria aperta o che mettano in moto la vostra creatività.

La regola del 50-50

L’executive coach, Anitha Balaraj, consiglia di adottare la tecnica del 50-50: per ogni 50 minuti passati di fronte a uno schermo, fate una pausa e affacciatevi alla finestra e fissate un punto a 50 piedi di distanza. Il segreto è liberare la mente dalla fatica causata dopo una videoconferenza su Zoom e ricaricare le batterie, cercando di godersi la vista panoramica. Dopo sarete pronti a riprendere le vostre riunioni con un minore livello di stress.

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