Le sfide che aspettano la piccola e media impresa

Le sfide che aspettano la piccola e media impresa

Da Maxime PerottiAggiornato il 19 aprile 2021, pubblicato il ottobre 2020

Il tessuto produttivo italiano si caratterizza per una forte diffusione di piccole e medie imprese.

Vediamo insieme quali sono le tipologie di PMI esistenti, le peculiarità del sistema economico-produttivo italiano e le politiche di sostegno previste per loro a livello nazionale e europeo.

Definizione

Esistono 3 tipologie di PMI. La distinzione tra le categorie - in base a numero di occupati, fatturato e bilancio annuo - è fondamentale per individuare i soggetti beneficiari di contributi pubblici, aiuti di stato, fondi di sviluppo regionale, ecc.

Per prima cosa, vediamo quali sono i requisiti legali necessari per essere considerati una micro impresa:

  • avere un numero di dipendenti inferiore a 10,
  • avere un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 2 milioni di euro.

I requisiti per una piccola impresa:

  • avere un numero di dipendenti inferiore a 50,
  • avere un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 10 milioni di euro.

Le medie imprese invece devono:

  • avere un numero di dipendenti inferiore a 250,
  • avere un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro, oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro.

💡In seguito alla Raccomandazione Comunitaria 2003/361/CE, questa classificazione è valida per tutti i Paesi aderenti all’Unione europea.

Il panorama delle aziende in Italia

Tante PMI e poche grandi aziende: forza o debolezza del sistema italiano?

Secondo uno studio condotto dalla società di consulenza Prometeia, le PMI in Italia costituirebbero il 92% del totale delle aziende, e darebbero occupazione all’82% dei lavoratori in Italia.

Quest’ultimo dato, è sensibilmente superiore alla media europea, che si attesta intorno al 70%.

☝In Germania e Francia il peso degli addetti nelle PMI è di poco superiore al 60%, con uno scarto di circa 20 punti percentuali rispetto all’Italia!

Spesso considerato una debolezza intrinseca, la sproporzione tra PMI e grandi aziende è sempre stata una peculiarità del sistema economico-produttivo italiano.

Tra le principali problematiche che colpiscono le PMI figurano:

  • una maggior difficoltà nell’attrarre capitali,
  • investimenti limitati in tecnologia e capitale umano,
  • scarso potere contrattuale con interlocutori esterni.

Tra i punti di forza:

  • maggiore flessibilità produttiva ed operativa,
  • condivisione di un sistema di valori,
  • velocità dei processi decisionali.

Ecco come cambia il numero di imprese a conduzione familiare a seconda della dimensione aziendale, secondo il Rapporto Cerved PMI 2018:

rapporto cerved©Cerved

Quali sfide aspettano le PMI italiane?

Molti analisti ritengono che, per competere su scala globale, negli anni a venire saranno favorite sempre più le aziende di grandi dimensioni.

Le piccole e medie imprese infatti, soffrono la concorrenza delle multinazionali e dei grandi gruppi, che riescono ad accedere al credito bancario molto più facilmente.

☝ Una buona soluzione può essere rappresentata dalla creazione di distretti industriali e reti di imprese associate.

Una delle sfide più importanti è sicuramente legato al tema della digitalizzazione, oggi indispensabili per qualsiasi impresa. Secondo quanto emerso dallo studio EY Index 2019, solo il 14% delle piccole e medie imprese avrebbe raggiunto un adeguato livello di digitalizzazione.

Vela food è un gestionale Saas perfetto per la digitalizzazione delle piccole e medie imprese operanti nel settore food & beverage.

Si tratta senza dubbio di un gap tecnologico da colmare al più presto, se si vuole competere su scala internazionale.

L’Industria 4.0 costituisce un’opportunità importantissima per il sistema economico italiano. Nuove tecnologie come l’Internet of Things, l’Additive Manufacturing, i Big Data e il 5G, se sfruttate a dovere, potrebbero infatti ovviare a un gran numero di debolezze di un sistema la cui spina dorsale è costituita da PMI.

Le politiche di sostegno previste

L’impegno dell’UE per le piccole e medie imprese

Il miglioramento della competitività delle PMI è uno degli 11 obiettivi tematici individuati dalla Commissione europea per il periodo 2014-2020, che sta volgendo al termine.

Per sfruttare appieno il loro potenziale, la Commissione europea ha individuato 4 aree su cui lavorare:

• agevolare l’accesso ai finanziamenti;

• sostenere l’internazionalizzazione e l’accesso ai mercati;

• creare un ambiente favorevole alla competitività;

• incoraggiare la cultura imprenditoriale.

L’EASME, Agenzia esecutiva per le piccole e medie imprese, è l’ente incaricato dalla Commissione di garantire l'efficiente erogazione di azioni e di piani di finanziamento di elevata qualità nei seguenti settori: energia, trasporti, ambiente, competitività, innovazione.

Il programma Orizzonte 2020, programma volto a sostenere la ricerca e l’innovazione, prevede al suo interno uno strumento PMI rivolto ad aziende altamente innovative e votate all’internazionalizzazione. Le imprese, che devono imperativamente operare nei settori dei servizi, della ricerca, del sociale o dell’alta tecnologia, possono ricevere finanziamenti fino a un massimo di 2,5 milioni di € ciascuna.

Per rimanere aggiornati su tutte le opportunità di finanziamento per le PMI proposte dalla Commissione europea, vi suggeriamo di consultare regolarmente il sito ufficiale.

Gli incentivi in Italia

Nel settembre 2020 è diventato operativo il Decreto Rilancio, volto a fronteggiare l’emergenza economica causata dal Covid 19. Al suo interno, il Governo ha introdotto delle misure volte a favorire la patrimonializzazione delle PMI.

Ecco i requisiti necessari per ottenere gli incentivi:

  • essere una società di capitali o una cooperativa (ad esclusione di quelle operanti nei settori finanziari, bancari e assicurativi);
  • avere sede legale in Italia;
  • avere ricavi compresi tra 5 e 50 milioni di €;
  • avere subito una riduzione di ricavi pari almeno al 33% nei mesi di marzo e aprile 2020 rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente;
  • aver realizzato un aumento di capitale dopo il 19 maggio 2020.

Ecco gli incentivi previsti:

  • credito d’imposta pari al 20% della somma investita;
  • ulteriore credito pari al 50% delle perdite eccedenti il 10 % del patrimonio netto (fino a concorrenza del 30% dell’aumento di capitale stesso.

La pagina ufficiale del Mise permette di rimanere aggiornati su tutti gli strumenti di sostegno promossi dal Governo italiano.

💡 L’ICE, Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, offre un gran numero di servizi per le PMI che vogliono internazionalizzarsi.

La spina dorsale dell’economia italiana

La piccola media impresa costituisce la spina dorsale dell’economia italiana.

Per rimanere competitivi su scala globale però, il sistema produttivo italiano ha un gran numero di sfide davanti a sé. In primis, quelle legate alla trasformazione digitale e all’innovazione.

Pensate che le aziende italiane riusciranno a sfruttare le notevoli potenzialità dell’Industria 4.0? Lasciate la vostra opinione nei commenti per approfondire il tema.

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