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Kit (ex-ConvertKit) vs ActiveCampaign: quale strumento farà decollare il vostro marketing nel 2025?

Da Anastasia De Santis

Il 19 agosto 2025

Dovete davvero scegliere tra l' automazione completa e la creazione di relazioni ultra-personalizzate? Quando si confrontano ActiveCampaign e Kit (ex-ConvertKit), ci si trova chiaramente di fronte a due pesi massimi dell'automazione del marketing... ma non hanno gli stessi muscoli o lo stesso stile.

Da una parte ActiveCampaign, la piattaforma ultra-completa per orchestrare campagne di marketing multicanale degne di un direttore d'orchestra. Dall'altro Kit (ex ConvertKit), il preferito da creatori di contenuti, coach, artisti e freelance, che vogliono andare dritti al punto con uno strumento semplice ma potente.

Quindi, quale scegliere per incrementare l 'acquisizione, il coinvolgimento e le vendite?

In questo articolo daremo un'occhiata alle loro caratteristiche, ai prezzi, all' ergonomia, alle integrazioni... il tutto con esempi concreti e una sana dose di pragmatismo (spruzzata di ironia, se necessario).

Attenzione: lo strumento giusto è quello che si adatta alla VOSTRA strategia.

Noi vi aiuteremo a capirlo.

Che cos'è ActiveCampaign?

Panoramica di ActiveCampaign

ActiveCampaign è il coltellino svizzero dell'automazione del marketing. Fondata a Chicago nel 2003, la piattaforma si rivolge alle aziende che vogliono andare oltre il tradizionale invio di e-mail. E senza essere necessariamente giganti dell'e-commerce o esperti di CRM.

Il suo pubblico di riferimento? PMI, start-up e team di marketing ambiziosi che desiderano automatizzare il ciclo di vita dei clienti, dalla prospezione alle vendite e alla fidelizzazione.

ActiveCampaign non si limita a inviare e-mail: offre un vero e proprio hub di automazione del marketing, con scoring, segmenti dinamici, tunnel condizionali... e persino messaggistica on-site, SMS e CRM integrato.

I suoi clienti vanno da marchi di e-commerce come MVMT e Purple Carrot ad agenzie digitali e fornitori di SaaS B2B.

In breve, ActiveCampaign si occupa di personalizzazione su larga scala. E se vi piace giocare con i flussi di lavoro, vi aspetta una bella sorpresa.

Caratteristiche principali di ActiveCampaign

ActiveCampaign si distingue per la ricchezza dei suoi strumenti, progettati per automatizzare il marketing e le relazioni con i clienti nei minimi dettagli. Ecco le caratteristiche principali da conoscere:

  • Automazione visiva avanzata: uno degli editor di flussi di lavoro più potenti del mercato, con trigger, condizioni, scadenze, azioni multiple, ecc.
  • Email marketing ad alte prestazioni: campagne classiche o automatizzate, test A/B, modelli personalizzabili, fluido editor drag-and-drop. Il tutto con un'eccellente deliverability (fonte: EmailToolTester 2024).
  • CRM integrato: pipeline di vendita personalizzabile, scoring, attività, previsioni, automazione delle azioni di vendita. Abbastanza per centralizzare marketing e vendite senza cambiare strumento.
  • Segmentazione dinamica: creazione in tempo reale di segmenti in base al comportamento, ai dati CRM o agli interessi. Per campagne ultra-targettizzate che convertono davvero.
  • Multicanale (e-mail, SMS, chat, sito web): andiamo oltre l'e-mail inviando SMS, messaggi sul sito e integrando la live chat. Ideale per coinvolgere i lead in ogni punto di contatto.
  • Reportistica approfondita: report dettagliati sulle prestazioni delle campagne, dei canali e della pipeline... con informazioni utili per orientare la vostra strategia.

Vantaggi e svantaggi di ActiveCampaign

ActiveCampaign seduce per la sua profondità funzionale, ma questa ricchezza ha anche un prezzo, in termini di tempo e denaro. Ecco cosa dicono gli utenti (Capterra, G2, forum professionali):

✅Vantaggi:

  • Automazione molto avanzata: il livello di personalizzazione è difficile da eguagliare, anche per i concorrenti più costosi.
  • CRM e marketing combinati: un vero vantaggio per i team che desiderano uno strumento all-in-one senza accumulare software.
  • Supporto reattivo e risorse complete: centro di assistenza ben strutturato, onboarding guidato, community attiva.
  • Solida deliverability: le email arrivano nella casella di posta, non nello spam, un criterio fondamentale per qualsiasi strategia di emailing.
  • Integrazioni flessibili: oltre 900 applicazioni compatibili (Zapier, Shopify, WordPress, Salesforce, ecc.).

Svantaggi:

  • Curva di apprendimento: i principianti possono sentirsi rapidamente sommersi dalle opzioni. Ci vuole un po' di tempo per padroneggiare tutto.
  • Interfaccia un po' datata: funzionale, ma a volte disordinata e meno moderna di quella di alcuni concorrenti.
  • Il prezzo sale rapidamente: non appena si aumenta il numero di contatti o si aggiungono alcune opzioni, il conto sale (fonte: listino prezzi ufficiale 2025).
  • Non è ideale per i designer solitari: troppo complesso se si vuole inviare una newsletter semplice e veloce.

Che cos'è Kit (ex ConvertKit)?

Presentazione generale di Kit (ex-ConvertKit)

Kit (ex-ConvertKit) è lo strumento che meglio si rivolge ai creatori di contenuti, senza gergo e senza giri di parole. Lanciato nel 2013 da un blogger (Nathan Barry), il software è stato progettato fin dall'inizio per soddisfare le esigenze di autori, musicisti, podcaster, freelance, formatori... insomma, chiunque crei e monetizzi un pubblico.

L'idea era quella di offrire una piattaforma semplice ma potente per costruire una lista di e-mail, coltivare un rapporto con il pubblico e vendere i prodotti digitali (ebook, corsi di formazione, abbonamenti, ecc.).

A differenza di ActiveCampaign, Kit (ex ConvertKit) non include un CRM completo o funzionalità multicanale, ma si concentra interamente sull' email marketing intelligente. Niente fronzoli, solo un'automazione ben studiata, un'ergonomia fluida e un approccio incentrato sulla crescita degli abbonati.

Kit (ex ConvertKit) vanta oggi più di 600.000 utenti (fonte: sito ufficiale), tra cui creatori famosi come Pat Flynn, Tim Grahl e James Clear.

In breve, Kit (ex-ConvertKit) gioca la carta della chiarezza, e questo piace a chi vuole passare più tempo a creare che a configurare.

Caratteristiche principali di Kit (ex ConvertKit)

Kit (ex ConvertKit) punta tutto sull'efficienza senza attriti. Meno funzioni rispetto ai suoi concorrenti, ma un percorso utente fluido e mirato per i designer. Ecco cosa emerge dai feedback degli utenti:

  • Email marketing semplificato: editor di email chiaro e veloce, con tag markdown per la formattazione. Meno design, più leggibilità: una scelta consapevole.
  • Automazioni intelligenti: creazione di sequenze e automazioni tramite un editor visivo intuitivo. Meno avanzato di ActiveCampaign, ma sufficiente per i classici tunnel di vendita.
  • Pagine di iscrizione e moduli integrati: modelli personalizzabili per catturare lead senza bisogno di un plugin esterno. Molto utile se non si dispone di un sito web avanzato.
  • Monetizzazione diretta: possibilità di vendere prodotti digitali e abbonamenti a pagamento da Kit (ex-ConvertKit), con gestione dei pagamenti integrata (Kit (ex-ConvertKit) Commerce).
  • Segmentazione basata su tag: gestione dell'audience attraverso un sistema di tag flessibile e facile da usare in scenari di automazione.
  • Analisi semplificate: statistiche essenziali su tassi di apertura, clic e conversioni. Meno approfondita di ActiveCampaign, ma più che sufficiente per la maggior parte degli usi.

Vantaggi e svantaggi di Kit (ex-ConvertKit)

Kit (ex ConvertKit) è interessante per la sua facilità d'uso e per la sua chiara attenzione ai designer. Ma questo approccio semplificato ha anche dei limiti. Ecco i punti di forza e di debolezza più citati dagli utenti (Capterra, G2, Reddit, blog Kit (ex-ConvertKit)):

✅Benefici:

  • Interfaccia ultra-intuitiva: una delle più accessibili sul mercato. Tutto è stato progettato per facilitare l'accesso anche agli utenti più inesperti.
  • Automazioni semplici ma efficaci: perfette per i tunnel di vendita tipici di un creatore solitario o di un infopreneur.
  • Funzioni di vendita integrate: non è necessario uno strumento di e-commerce separato per vendere i vostri prodotti digitali.
  • Eccellente deliverability: ottimo tasso di arrivo nelle caselle di posta, anche con liste modeste.
  • Supporto umano orientato ai creatori: documentazione chiara, comunità amichevole e un tono più "creator-friendly" che aziendale.

Svantaggi:

  • Mancanza di profondità funzionale: nessun CRM, pochi canali, reportistica limitata. Kit (ex-ConvertKit) rimane focalizzato sull'email, completamente.
  • Poche opzioni di personalizzazione del design: le e-mail e i moduli si concentrano sul testo. Se siete alla ricerca di immagini a bizzeffe, questo non è lo strumento che fa per voi.
  • Prezzi che salgono rapidamente: soprattutto se si gestiscono diversi pubblici o account (fonte: Kit (ex-ConvertKit) Pricing 2025).
  • Meno adatto ai team: nessuna gestione avanzata dei ruoli o collaborazione multiutente. Sembra essere stato progettato per i solisti.

ActiveCampaign vs Kit (ex-ConvertKit): caratteristiche a confronto

I due strumenti si rivolgono a profili molto diversi. Ma in alcune aree si sovrappongono, ed è qui che contano le differenze. Qui confrontiamo le caratteristiche principali in 5 aree principali.

Confronto delle caratteristiche principali

Funzione ActiveCampaign Kit (ex ConvertKit)
Automazione Logica condizionale altamente avanzata Semplice e intuitivo
CRM integrato Sì, completo e personalizzabile No
Multicanale (SMS, chat, ecc.) No
Pagine e moduli di cattura Sì, abbastanza avanzato Sì, semplice da usare
Vendita di prodotti digitali Non nativo (sono necessarie integrazioni) Sì, tramite Kit (ex-ConvertKit) Commerce
Segmentazione Per campi, tag, comportamenti Per tag ed eventi
Segnalazione Dettagli precisi, per canale, per fase Statistiche di base
Integrazioni di terze parti Oltre 900 (Zapier, Salesforce, ecc.) Meno, ma ben selezionate

Focus 1: Automazione delle campagne

ActiveCampaign offre un editor visuale di flussi di lavoro ultra-completo, in grado di gestire scenari complessi (segmentazione, scoring, scadenze, azioni multiple, integrazioni di terze parti). È uno strumento pensato per i team che vogliono perfezionare ogni punto di contatto.

Kit (ex ConvertKit), invece, può essere utilizzato per creare semplici automazioni, utilizzando regole "evento → azione" o sequenze di e-mail. È veloce da configurare, ma rimane basilare per le campagne multi-scenario.

👉 Per ricordare

ActiveCampaign è progettato per scenari sofisticati. Kit (ex ConvertKit) si concentra sull'efficacia immediata, ma raggiunge rapidamente i suoi limiti se l'imbuto è complesso.

Focus 2: Gestione del database dei contatti

ActiveCampaign gestisce i contatti come un CRM. È possibile tracciare le interazioni, creare campi personalizzati, applicare punteggi, segmentare dinamicamente e attivare azioni in base all'evoluzione del lead nella pipeline. Perfetto per allineare marketing e vendite in un contesto B2B o di e-commerce.

Kit (ex ConvertKit) ha un approccio molto più leggero. I contatti sono gestiti attraverso un sistema di tag e segmenti. Niente pipeline di vendita, niente scoring: solo una segmentazione flessibile, pensata per pubblici facili da mantenere (newsletter, programmi di lancio, ecc.).

👉 Per ricordare

ActiveCampaign è più adatto se avete un team, un ciclo di vendita o una strategia CRM. Kit (ex-ConvertKit) è sufficiente per gestire una comunità fedele senza complessità.

Focus 3: Creare e-mail e sequenze

ActiveCampaign offre un potente editor drag-and-drop con grande libertà di progettazione. Ideale per creare newsletter grafiche, sequenze automatiche complesse e test A/B.

Kit (ex ConvertKit) fa una scelta radicale: zero distrazioni grafiche. L'editor è semplice, basato su markdown, con un rendering raffinato. L'idea è che il messaggio abbia la precedenza sull'aspetto visivo, in linea con il mondo dei creatori.

👉 Per ricordare

Avete bisogno di e-mail di grande effetto e di test di marketing avanzati? ActiveCampaign è la scelta giusta. Volete scrivere velocemente e bene, come un blogger? Kit (ex ConvertKit) fa al caso vostro.

Focus 4: Moduli e landing page

Entrambi gli strumenti consentono di creare moduli e pagine di destinazione senza bisogno di codifica.

ActiveCampaign offre maggiori opzioni di personalizzazione, integrazione (ad esempio, pop-up o inline su Shopify) e tracciamento. Ogni modulo può essere collegato a uno scenario complesso o a un'offerta mirata.

Kit (ex ConvertKit) va dritto al punto con i suoi modelli semplificati e facili da personalizzare. Possono essere pubblicati direttamente, senza un sito web, il che è perfetto per campagne rapide o per il pubblico dei social network.

👉 Per ricordare

ActiveCampaign porta l'integrazione e l'automazione dietro ogni modulo un passo avanti. Kit (ex ConvertKit) è ideale per raccogliere e-mail senza attriti.

Focus 5: Monetizzazione e tunnel di vendita

ActiveCampaign non offre una soluzione nativa per la vendita di prodotti. Dovrete utilizzare integrazioni di terze parti come Stripe, WooCommerce o ThriveCart. Questo non è un problema per le aziende già strutturate, ma richiede uno stack tecnico leggermente più avanzato.

Kit (ex ConvertKit), invece, integra direttamente un modulo per la vendita di prodotti digitali o abbonamenti. È possibile creare una pagina di pagamento, impostare un prezzo e incassare... senza lasciare la piattaforma. Ideale per vendere un ebook o l'accesso a una newsletter premium.

👉 Per ricordare

Kit (ex ConvertKit) consente di monetizzare rapidamente senza bisogno di uno strumento esterno. ActiveCampaign richiede uno stack e-commerce aggiuntivo, ma offre maggiori possibilità di automazione delle vendite.

ActiveCampaign vs Kit (ex-ConvertKit): prezzi a confronto

Quando si tratta di scegliere una piattaforma di marketing, il prezzo può diventare rapidamente un fattore decisivo. Soprattutto quando si inizia a scalare il proprio database di contatti. Ecco un chiaro confronto tra le offerte di ciascuno strumento, aggiornato al 2025.

Tabella di confronto dei prezzi (1000 contatti)

Offerta Campagna attiva Kit (ex-ConvertKit)
Gratuito No Sì (fino a 1000 abbonati)
Livello base Lite - $39/mese Creator - $25/mese
Intermedio Plus - $70/mese Creator Pro - $50/mese
Avanzato / Impresa Professionale - 187 dollari al mese Nessuna offerta enterprise dedicata
Fatturazione annuale 20% di sconto 17% di sconto
Caratteristiche incluse CRM, automazione del marketing, multicanale Emailing, automazione, vendite
Prova gratuita Sì, 14 giorni Sì, 14 giorni o prova gratuita illimitata

👉 Per ricordare

Kit (ex ConvertKit) è più economico per iniziare da soli. ActiveCampaign diventa interessante non appena si vogliono strutturare flussi di lavoro più avanzati o gestire un team.

  • Kit (ex ConvertKit) offre una versione veramente gratuita, ideale per un test senza rischi, ma le sue opzioni rimangono limitate.
  • ActiveCampaign non offre una versione gratuita, ma i suoi piani includono funzionalità molto più avanzate fin dall'inizio.
  • Kit (ex ConvertKit) è più conveniente nel breve periodo, soprattutto per i piccoli volumi. Ma non appena si superano i 5.000 contatti, il divario si riduce.

ActiveCampaign vs Kit (ex-ConvertKit): quale interfaccia è più intuitiva?

Quando si passano diverse ore alla settimana a lavorare con un software, l 'usabilità diventa un vero e proprio criterio di prestazione. In questo ambito, ActiveCampaign e Kit (ex ConvertKit) adottano due filosofie molto diverse.

ActiveCampaign punta tutto sulla potenza. La sua interfaccia è ricca di funzioni, opzioni avanzate e menu dettagliati. Si ha l'impressione che sia uno strumento progettato per i team di marketing... ma questa ricchezza ha un prezzo in termini di chiarezza. È necessario un po' di tempo per orientarsi e alcuni tutorial per iniziare.

Kit (ex ConvertKit), invece, gioca la carta della sobrietà radicale. L'interfaccia è minimalista, fluida e senza fronzoli. È possibile creare una campagna, un'automazione o un modulo in pochi clic, senza mai perdersi. È un'interfaccia pensata per chi vuole andare dritto al sodo, senza fare formazione.

Tabella di confronto UX

Criteri ActiveCampaign Kit (ex-ConvertKit)
Come iniziare Complesso all'inizio Immediato, intuitivo
Interfaccia chiara Densa, a volte disordinata Minimalista, ben strutturata
Navigazione Numerosi menu e sottomenu Navigazione pulita e ordinata
Personalizzazione Molto ampia Limitata ma sufficiente
Tempo medio di adozione Da 1 a 2 settimane (fonte: G2) Meno di una settimana (fonte: G2)
Supporto visivo Video, guide, pop-up di aiuto Tutorial leggeri ma mirati

👉 Per ricordare

Kit (ex ConvertKit) si aggiudica il premio per la semplicità. ActiveCampaign offre un maggiore controllo, ma richiede un po' di tempo per abituarsi. Scegliete in base al vostro livello e alle vostre esigenze di personalizzazione.

ActiveCampaign vs Kit (ex-ConvertKit): integrazioni a confronto

L'integrazione è la pietra miliare di un buon ecosistema di marketing. Nessuno strumento funziona davvero da solo e la vostra piattaforma deve andare d'accordo con il vostro CRM, il vostro sito web, i vostri strumenti di vendita... o le vostre automazioni interne.

In questo senso, ActiveCampaign domina sia in termini di volume che di profondità. Lo strumento offre oltre 900 integrazioni native e funziona molto bene con piattaforme come Salesforce, WooCommerce, Zapier, Stripe, Shopify e Typeform. Bonus: l'API aperta consente connessioni personalizzate, utili per i team tecnici.

Kit (ex ConvertKit) è più selettivo. Include le integrazioni essenziali per i designer (Gumroad, Teachable, Shopify, WordPress, Zapier), ma il catalogo è più limitato. Tuttavia, le connessioni sono facili da configurare e ben documentate.

Criteri Campagna attiva Kit (ex-ConvertKit)
Numero di integrazioni ★★★★★ (oltre 900): enorme libreria che include CRM, e-commerce, assistenza clienti, ecc. ★★★☆☆ (~100): l'essenziale è presente, ma non di più.
Facilità di connessione ★★★★☆: interfaccia chiara, ma a volte tecnica per le integrazioni avanzate. ★★★★★: connettori semplici, anche per i principianti.
Automazione tramite Zapier ★★★★★: numerose opzioni di automazione con trigger precisi. ★★★★☆: ampia compatibilità, ma minore profondità degli scenari.
API e webhook ★★★★★: altamente documentata, flessibile e ideale per gli sviluppatori. ★★★☆☆: API disponibile ma meno completa.
Qualità della documentazione ★★★★☆: base di conoscenza ricca e ben strutturata. ★★★★★: articoli chiari e tutorial orientati ai progettisti.

👉 Per ricordare

ActiveCampaign è un vero e proprio hub di integrazione per team tecnici o ecosistemi complessi. Kit (ex ConvertKit) si concentra sull'essenziale, senza attriti... ma non aspettatevi l'impossibile.

Quando scegliere ActiveCampaign o Kit (ex-ConvertKit)?

Come abbiamo visto, ActiveCampaign e Kit (ex ConvertKit) non si rivolgono allo stesso pubblico. Uno è un colosso dell'automazione, l'altro un discreto coach per designer impegnati. Ecco alcuni casi d'uso concreti per aiutarvi a decidere quale sia quello giusto per voi.

Se siete un'azienda strutturata (o state per diventarlo), optate per ActiveCampaign.

Avete un team di marketing, un ciclo di vendita o un CRM da collegare? Volete coltivare i lead, segmentarli finemente e gestire più canali? Allora ActiveCampaign fa al caso vostro.

  • Gestite un database di migliaia di contatti con percorsi complessi per i clienti.
  • Avete bisogno di un CRM integrato con scoring, pipeline e cross-automation.
  • Volete combinare e-mail, SMS, chat e messaggi on-site.
  • Avete diversi segmenti di clienti da trattare in modo diverso.
  • La vostra strategia richiede flussi di lavoro sofisticati e condizionati.

In breve: ActiveCampaign brilla in contesti B2B, e-commerce, SaaS o agenzie di marketing che hanno bisogno di potenza e flessibilità.

Se siete un creatore di contenuti, un freelance o un infopreneur, scegliete Kit (ex-ConvertKit)

La vostra priorità è creare contenuti e costruire una comunità coinvolta? Kit (ex ConvertKit) è stato progettato per rendervi la vita più facile, senza rinunciare alle cose fondamentali.

  • Inviate newsletter o gestite una semplice lista di e-mail.
  • Vendete ebook, corsi di formazione o abbonamenti online.
  • Lavorate da soli o in un piccolo team, senza bisogno di un CRM complesso.
  • Volete un'automazione semplice, senza dover passare 3 giorni su un tutorial.
  • Preferite la scrittura al design e una connessione diretta con il vostro pubblico.

In breve: Kit (ex ConvertKit) è lo strumento ideale per autori, artisti, podcaster, formatori o coach che vogliono risparmiare tempo senza sacrificare la qualità.

👉 Per ricordare

ActiveCampaign è uno strumento di crescita strutturato. Kit (ex-ConvertKit) è un compagno agile per chi si concentra sulla creazione e sulla prossimità.

Cosa imparare dalla battaglia ActiveCampaign vs Kit (ex-ConvertKit)

Due visioni del marketing, due strumenti potenti... e una sola scelta da fare. Non necessariamente la più "completa", ma quella che si adatta alla vostra realtà.

ActiveCampaign è lo strumento per gli strateghi, i team strutturati e i funnel annidati. Una vera e propria macchina da guerra del marketing per orchestrare, automatizzare, segmentare, in breve, scalare.

Kit (ex-ConvertKit) è il compagno dei designer. Uno strumento pensato per chi preferisce creare piuttosto che configurare, per chi vuole vendere online senza problemi e parlare al proprio pubblico con facilità.

Tabella riassuntiva: necessità vs. raccomandazione

Esigenza Consigliamo...
Creare flussi di lavoro complessi e multicanale ActiveCampaign
Gestire una pipeline di vendita integrata ActiveCampaign
Lanciare rapidamente una newsletter Kit (ex ConvertKit)
Vendere un prodotto digitale senza un gateway Kit (ex-ConvertKit)
Lavorare con più persone in un unico strumento completo Campagna attiva
Scrittura e automazione senza problemi Kit (ex-ConvertKit)

👉 Per ricordare

Non c'è una scelta sbagliata, ma solo lo strumento giusto per le vostre ambizioni. Kit (ex ConvertKit) per iniziare o rimanere agili, ActiveCampaign per strutturare e accelerare.

FAQ su ActiveCampaign vs Kit (ex-ConvertKit)

Ecco le domande più frequenti poste dagli utenti prima di fare la loro scelta. Vi daremo risposte chiare, senza gergo o deviazioni.

1. Qual è più facile da usare?

Kit (ex ConvertKit). La sua interfaccia è ultra-intuitiva, ideale per designer solitari o principianti. ActiveCampaign richiede un po' più di tempo per imparare, ma offre più possibilità.

2. Qual è il più adatto alle newsletter?

Kit (ex ConvertKit). Se volete semplicemente inviare e-mail regolari al vostro pubblico, senza impantanarvi in scenari complessi, questa è l'opzione più rapida ed efficace.

3. È possibile vendere prodotti con questi strumenti?

Sì, ma in modo diverso. Kit (ex ConvertKit) offre una funzione di vendita integrata (Kit (ex ConvertKit) Commerce). ActiveCampaign richiede l'integrazione di terze parti, come Shopify o WooCommerce.

4. Qual è il più adatto ai team di marketing?

ActiveCampaign. Offre funzioni di collaborazione, un CRM, segmentazione avanzata e opzioni multiutente.

5. Kit (ex ConvertKit) consente un'automazione complessa?

No, non al livello di ActiveCampaign. Kit (ex-ConvertKit) gestisce molto bene le sequenze semplici, ma se avete bisogno di scenari condizionali avanzati, sarà rapidamente limitato.

6. I due software offrono una versione gratuita?

Sì, Kit (ex ConvertKit) offre un piano gratuito per un massimo di 1000 iscritti. ActiveCampaign offre solo una prova gratuita di 14 giorni.

7. Questi strumenti possono essere integrati in un sito WordPress?

Sì, entrambi. Offrono integrazioni native o tramite Zapier, con moduli incorporabili o plugin ufficiali.

8. E in termini di supporto, qual è il più reattivo?

Entrambi sono valutati positivamente su questo punto, ma Kit (ex-ConvertKit) è spesso lodato per il suo tono "umano" e per le risposte incentrate sui designer. ActiveCampaign offre un supporto più tecnico, adatto a usi avanzati.

Articolo tradotto dal francese