

Vediamo quali sono i risultati di questo cambiamento in tema di dematerializzazione fiscale al 2021, per guidarvi passo a passo!
Il media che reinventa l'impresa
In Italia la fatturazione elettronica presto potrebbe diventare obbligatoria anche per le partite IVA in regime forfettario, finora esentate. Infatti il Consiglio UE, con delibera pubblicata il 17 dicembre 2021 sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea, ha autorizzato l’Italia non solo a prorogare fino al 2024 l’obbligo di fatturazione elettronica per tutte le Partite IVA, ma anche ad estenderlo ai forfettari. Affinché l’obbligo per questi ultimi diventi operativo, manca solo la ricezione a livello legislativo. Ma la fatturazione elettronica, oltre che un obbligo imminente, può essere anche un’opportunità per i forfettari? Lo abbiamo chiesto a Daniele Ratti, CEO di Fatture in Cloud.
Quando nel 2019 in Italia è stato introdotto l’obbligo di fatturazione elettronica nei rapporti B2B e B2C (tra aziende e verso i consumatori privati), tutti temevano il cambiamento.
In realtà, dopo la primissima fase di transizione, le aziende di ogni dimensione, anche le più piccole, hanno capito che gestire le fatture in digitale è comodo e vantaggioso.
Quindi penso che probabilmente avverrà così anche per i forfettari.
Emettere fatture elettroniche, tramite un software, è semplice e veloce, grazie alla compilazione guidata. Se poi il programma “suggerisce” le anagrafiche dei clienti e dei prodotti, come fa Fatture in Cloud, si evitano molti errori di digitazione.
Gestire le fatture in entrata e in uscita con un unico software aiuta a tenere tutto in ordine e a ritrovare facilmente i documenti in caso di bisogno. Inoltre, con la fatturazione elettronica, non è più necessario stampare e conservare le fatture nei “faldoni”, risparmiando così sui costi e sullo spazio.
Insomma, la fatturazione elettronica è un’opportunità, anche per le Partite IVA in regime forfettario. Basti pensare che tra i clienti di Fatture in Cloud ci sono già circa 30.000 forfettari, che emettono fatture elettroniche pur non essendo obbligati a farlo.
A 20 anni, quando gestivo una startup operativa nel mondo mobile e dei videogiochi, anche io ho cercato il software di fatturazione più adatto a me. Avevo bisogno di emettere fatture ovunque mi trovassi, anche dai banchi dell’università (che allora frequentavo), in modo semplice e veloce; inoltre, volevo condividere le fatture con il Commercialista in tempo reale, senza doverle raccogliere ogni fine mese e inviarle via mail.
Non trovando una soluzione che mi convincesse, ho creato Fatture in Cloud, prima per me, poi l’ho condiviso anche con alcuni amici imprenditori, infine l’ho lanciato sul mercato.
Quindi, se dovessi consigliare a un forfettario come scegliere il software di fatturazione per la propria Partita IVA, gli direi di iniziare con il rispondere a queste domande:
Gestire una Partita IVA forfettaria non vuol dire solo gestire la fatturazione,. Con alcuni software, ad esempio con Fatture in Cloud, puoi avere sotto controllo tutte le scadenze, registrare gli acquisti, monitorare le entrate e le uscite della tua attività e fare molto altro ancora.
L’evoluzione digitale corre veloce e alcuni scenari che fino a poco tempo fa sembravano impensabili, oggi sono realtà accessibili a tutti.Ad esempio, con un solo software è possibile emettere fatture, ricevere pagamenti digitali dai clienti e registrare gli incassi in automatico. Inoltre, si possono “far parlare” tra di loro diversi servizi digitali (il software, il CRM, l’e-commerce, etc.) così da mantenere tutto sempre sotto controllo.
Molte di queste possibilità sono già presenti in Fatture in Cloud, che sta diventando un “ecosistema” completo, per semplificare la vita ai forfettari e a tutte le Partite IVA.